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Il Grande e Potente Oz

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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La recensione su Il Grande e Potente Oz

di scandoniano
6 stelle

Un ciarlatano che si esibisce come mago nelle fiere, viene risucchiato da un tornado nel Kansas di inizio Novecento e finisce per magia nel fantastico Regno di Oz. Che sia sogno o realtà, il mago dovrà soddisfare le richieste del suo popolo, che lo elegge a difensore del regno, pregandolo di salvarlo dalla perfidia delle streghe cattive. Fortunatamente per il mago, l’ingegno e la conoscenza a volte possono più della forza e della cattiveria…
Di fatto si tratta del prequel de “Il mago di Oz” (Victor Fleming, 1939), una risposta sostanzialmente esaustiva a chi si chiedeva il perché di quel simpatico impostore che viene scoperto da Dorothy in una delle ultime scene del citato capolavoro degli anni ’30. Oppure è uno spin-off che concentra l’attenzione sul mago, figura trattata in maniera marginale nella pellicola di Fleming, affascinati (come era giusto che fosse) dal mondo fantastico in cui erano finiti la ragazzina del Kansas e il fido Totò.

Il protagonista è James Franco, che interpreta il saltimbanco a metà strada tra cialtrone conclamato ed eroe romantico, che passa dalla grigia esistenza di mago da strapazzo (sottolineata dalla fotografia in bianco e nero ed una dimensione dello schermo angusta) alla sfolgorante opportunità di vendere emozioni reali, di dare speranze, di rappresentare davvero un punto di riferimento: l’Oz del mondo fatato può restituire la facoltà di camminare, riceve l’acclamazione sincera delle folle, riesce persino a non ricorrere a mezzucci per conquistare il cuore della donna amata. Il cast è completato da Mila Kunis e Rachel Weisz, perfide sorelle che si contrappongono al candore della Strega del Sud (interpretata Michelle Williams) e da una serie di caratteristi, nonché da personaggi costruiti completamente in digitale. L’operazione, oltre che filologicamente interessante (ricordando un po’ quello che “La vendetta dei Sith” rappresenta per “Una nuova speranza” nella saga di Star Wars), mostra altresì un certo appeal anche come film a sé stante, per via di una regia (di Sam Raimi) molto a proprio agio con le scene d’azione e piene di effetti speciali, ma soprattutto per un impianto scenico di grande appeal (per quanto dai colori fin troppo sfavillanti e da una certa attinenza con un “Paese delle Meraviglie” già visto). Per essere chiari non è un film totalmente positivo, ma indubbiamente ha il suo fascino e nonostante alcune storture (banale il motivo che porta Oz a salire sulla mongolfiera all’inizio e stucchevole e senza mordente il finale, alquanto annacquato) è un film che si lascia vedere.

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