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Magic Mike

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Magic Mike

di supadany
7 stelle

Quel “diavolaccio” di Steven Soderbergh riesce ancora una volta a mettermi in difficoltà pur alle prese con un insieme comunque commerciale; se quando si recensisce un film con varie nudità femminili al vento mi sento in dovere di non farmi trasportare troppo dalla situazione (…) è altrettanto vero che questa è la prima volta che mi capita un film con “chiappe” maschili in esposizioni (almeno parlando di pellicole non d’autore).

Un altro merito per il regista che dimostra una volta di più di essere poliedrico, partorendo un lavoro commerciale che ha fatto fare la coda al cinema alle donne di tutto il mondo, ma che non si ferma di certo lì. 

Mike (Channing Tatum) è un tuttofare che sogna in grande (realizzare mobili), che intanto il più lo fa grazie ad un club di stripper maschili.

Nel suo lavoro da muratore conosce Kid (Alex Pettyfer), lo instrada nel mondo dello striptease, insieme fanno la fortuna del titolare Dallas (Matthew McConaughey), ma poi Kid perde il controllo, e sua sorella (Cody Horn), che gli piace, smuove ulteriormente in lui sentimenti diversi, probabilmente quelli che da sempre coltiva.

Il club sta per spostarsi in una zona più remunerativa e Mike si trova di fronte ad un bivio.

 

 

Un Steven Soderbergh in versione rilassata, ma per niente dimessa, il regista dimostra una volta di più di saperci fare, approcciando un tipo di cinema decisamente più facile, ma innervandolo comunque di una confezione curata lasciando lo spazio necessario ai sentimenti dei personaggi che la vivono.

Così c’è chi sale, il giovane Kid, e chi scende, il navigato Mike, ma a volte c’è dell’altro e quando arriva è quando questo arriva è anni luce avanti a tutto il resto.

In questo modo il pubblico femminile è accontentato, manco fossimo alla Festa della Donna (fosse uscito in sala l’8 marzo non so cosa sarebbe successo …), e lo è ancora di più perché dietro c’è una storia che non sgomita, ma che affiora passo dopo passo sfociando in un finale di rara sintesi e di grande romanticismo (semplicemente da pelle d’oca il duetto tra Channing Tatum e Cody Horn, semplice e diretto, là dove deve giungere, una ballata romantica).

Efficacissimo il cast; Matthew McConaughey si allena a fare il guru prima di “The Wolf of Wall Street”, Channing Tatum continua nel suo processo di maturazione e Alex Pettyfer trova il suo primo ruolo significativo (almeno per quanto gli ho visto fare ad oggi), gli altri stripper maschili sanno stare al gioco e Cody Horn è la bellezza semplice e giusta per una parte che deve fare da contraltare alla situazione.

Un film semplice che sa guardare oltre, con particolari anche preziosi (ad esempio la fotografia nella festa in spiaggia è bellissima), leggero, ma con uno sguardo capace di guardare oltre, tra i sogni da realizzare e la scapestrata irruenza della gioventù che deve ancora maturare (forse nel seguito che arriverà?), per un totale essenziale, forse un po’ superficiale a tratti, ma a questo subentra una rara sensazione di genuinità.

Riuscito, senza troppi fronzoli.   

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