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Lawless

Regia di John Hillcoat vedi scheda film

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La recensione su Lawless

di ROTOTOM
6 stelle

Stati Uniti , 1931. In piena depressione economica il proibizionismo fomenta la corruzione, l’illegalità e la violenza. Orde di gangster imperversano a Chicago, divenendo per la gente comune gli eroi da prendere a modello come rivalsa verso la povertà e la mancanza di speranza . Con i loro vestiti gessati, le macchine veloci, i mitra Thompson rivaleggiano con i poliziotti, quelli non corrotti,  scorrazzano in lungo e in largo le contee impegnati tra regolamenti di conti e rapine, schivando le trappole dei federali. Sempre in bilico tra una pupa e una pallottola, rappresentano l’incarnazione del sogno americano in chiave malavitosa. Immagine di un periodo divenuto icona attraverso il cinema che ne ha fissato l’immagine come una sorta di romantico romanzo noir ove i cattivi dopotutto sono i buoni che si ribellano ad un ordine costituito. Quell’ordine e legalità che ha ridotto l’America sul lastrico.

Spostando la focale sulla contea montana di Franklin, John Hillcoat gira un altro western atipico. Dopo La Proposta e La Strada tratto da McCarthy ecco la storia vera , tratta dal libro biografico di Matt Bondurant sul nonno e gli zii, dei redneck che abbandonata la terra, producono il molto più redditizio alcool destinato alla città.   I tre fratelli Bondurant non si piegano alle pretese del procuratore distrettuale, corrotto, che pretende il pizzo sulla produzione e ingaggiano una battaglia senza esclusione di colpi contro i “senza legge” con la stella sul petto.

Chi sono quindi i senza-legge del titolo? Sono i bootleggers che nascondono galloni di alcol negli scantinati, nella boscaglia mentre di notte i pennacchi di fuoco delle distillerie punteggiano le montagne. Sono i gangster di città che spadroneggiano nelle strade. Sono anche i poliziotti, corrotti, quelli che la legge dovrebbero farla rispettare e che invece sfruttano il potere per perpetrare crimini restando impuniti. E’ il momento storico che è lawless, senza legge ne’ regole.

 Sceneggiato e ottimamente musicato da Nick Cave, amico e solidale di Hillcoat già collaboratore per La Proposta, quello che ne viene fuori è un patinato western-gangster movie ispirato ad una storia vera. I fratelli Bondurant unici della contea a resistere alle intimidazioni dei tutori della legge , diventano leggenda. Sembrano indistruttibili , spiriti nelle tenebre e distillatori di spirito nelle foreste.

Ai tre fratelli Forrest (Tom Hardy), Howard (Jason Carke) e il piccolo Jack (Shia LaBeouf) si unisce Maggie (Jessica Chastain)  ex ballerina di night club, mentre Bertha ( Mia Wasikowska) è la virginale figlia del pastore di cui si innamora Jack. Non è una contea per donne, quella di Franklin,  rimangono sempre in disparte o a fare le belle sotto la minaccia delle bestie. Film virile e maschio fatto di machismo che contrappone il rude orgoglio montanaro alla dissonante malvagità dei manichini cittadini, a tratti rallenta il ritmo per abbandonarsi a momenti romantici. Forse per dare un po’ di spessore alle figure femminili di fatto un po’ trascurate.

Momenti parentali, digressioni leggere e scatti di violenza , una lotta senza quartiere con il cattivo che pìù cattivo non si può,  Guy Pearce (agente speciale Charlie Rakes), Lawless  è un buon film, una storia western  di inizio novecento dove i cavalli sono dentro i cofani delle auto e l’acqua di fuoco dei film dei cappelloni  è il fulcro in barattolo su cui gira tutta la storia. Uno sguardo sul retro della cartolina degli anni ‘30 quella che guarda verso i poveracci delle campagne sprofondati nella polvere della depressione .  Nonostante la messa in scena impeccabile, Lawless sconta un po’ di freddezza e poco coinvolgimento. E’ un film hollywoodiano tout court, dalla drammaturgia lineare e piaciona, piena di spiegazioni e verbosità.   I buoni e i cattivi sono ben distinti e raffigurati ancor prima che nella psicologia, nella caratterizzazione che a volte sfiora la caricatura.  La figura di Guy Pearce è francamente eccessiva e mira smaccatamente a suscitare nel pubblico una antipatia epidermica preparandolo alla catarsi finale durante la resa dei conti. Come accade in qualsiasi western. La polvere di Lawless  è diversa da quella impastata di sangue de La proposta o  vischiosa di cenere di The road. La polvere di Lawless è sponsorizzata da Hollywood, trasportata in sacchi e disposta a terra come dovrebbe essere. Si vede senza noia ma senza particolari emozioni.

 

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