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L'orribile segreto del Dr. Hichcock

Regia di Robert Hampton (Riccardo Freda) vedi scheda film

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La recensione su L'orribile segreto del Dr. Hichcock

di alan smithee
7 stelle
TFF 37 - SI PUO' FARE
Nella Londra di fine '800, un brillante maturo medico scopre un efficace anestetico in grado di sedare i pazienti sottoposti a laboriose operazioni. Circostanza che lo aiuta a divenire un luminare e a permettere di salvare molte vite.
Tuttavia nel privato il medico è affetto da un disturbo che lo vede attratto sessualmente nei confronti di corpi inanimati. Per curarsi da quella che si rivela una vera e propria necrofilia, l'uomo utilizza sulla moglie il farmaco da egli stesso inventato per simularne la morte e trovare la adeguata soddisfazione. 
In occasione di una malaugurato errato dosaggio, la moglie muore ed il professore cade nello sconforto che lo spinge ad abbandonare la sua bella dimora, colma di ricordi dell'amata consorte.
Dopo un decennio l'uomo si ripresenta presso la sua antica magione ormai un po' in stato di abbandono, per quanto abitata dalla fidata governante, per condurvi ad abitare la nuova giovane moglie.
Costei, tuttavia, rimane sempre più sconvolta dalle tracce sempre più palpabili che la casa conserva nei riguardi della defunta moglie, la cui presenza malevola e maligna finisce per influire sempre più sull'equilibrio vacillante della giovane sposa.
Si tratterà di un micidiale complotto che, in qualche modo, nella sua folle e rutilante vicissitudine, adombrerà la pur macabra, turpe e degenerata abitudine dell'anziano medico, coinvolto sempre più in un turbine di follia che lo porterà fino alle estreme conseguenze, ai danni di una giovane donna inerme, vittima designata di una follia diffusa, aiutata solo in extremis dal giovane collaboratore del folle marito.
Con lo pseudonimo internazionale di Robert Hampton, l'ottimo e versatile regista Riccardo Freda, ammirato soprattutto per i suoi realistici e ben strutturati film di "cappa e spada", si dedica al giallo che vira all'horror, avendo cura di avvalersi di una delle più note ed ideali interpreti del genere: la ancor giovane Barbara Steele, qui nei panni della vittima circondata dalle follie di un passato che torna a chiedere risarcimento.
La affianca un trattenuto e livido Robert Flemyng, in un giallo che vira all'horror capace di una certa palpabile tensione, a beneficio di un prodotto di respiro internazionale, concepito per un riscontro aperto ad un mercato decisamente più globale delle tradizionali produzioni made in Italy.
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