Regia di Frank Capra vedi scheda film
Shangri-La, un luogo paradisiaco sperduto tra le montagne innevate del Tibet; scoperto quasi per caso da un missionario cattolico, padre Perrault, questo luogo è dotato di un'alchimia particolare che gli permette di godere di un clima temperato e mite, benefico al punto da rallentare i processi di invecchiamento delle persone che vi risiedono. Padre Perrault, dopo duecento anni, è ancora vivo e dirige la comunità di persone che vi sono dentro, sotto un unico fondamentale comandamento: praticare sempre la gentilezza. Non serve altro, il lavoro e l'armonia del luogo faranno il resto ma le persone devono impegnarsi ad essere gentili. Fin qui, giustificata ogni accusa di ingenuità nei confronti della trama e di chi la mette in scena ma c'è qualcosa che stona, che tanto ingenuo non è. Conway ha l'animo puro e sembra molto arguto ma non si rende conto di una piccola contraddizione in termini, è stato portato lì con la forza. E pur di portarlo lì, sono state rapite (sotto minaccia di un'arma da fuoco) altre quattro persone e trattenute a Shangri-La contro la loro volontà e con la menzogna. E questa non è gentilezza, tutt'altro: puzza di ipocrisia di stampo cattolico. La testimonianza di Maria, nel finale, sembra aprire per un attimo gli occhi a Conway, la ragazza vuole scappare, ammette di averci già provato, di aver rubato oro per pagare i portatori e di essere addirittura stata segregata dal geloso Chang, uno dei profeti più credibili della filosofia della gentilezza, a causa del suo interesse verso George. Questo paradiso, dunque, si rivela essere in fondo solo una fonte di illusoria vita eterna, un modo per allungare di poco una vita comunque mortale ed offrire un rifugio alle anime corrotte del mondo. Il germe della corruzione, però, è anche a Shangri-La. Difficile sapere se Capra avesse colto la grande carica dissacratoria di questa trama (raccontata dal libro omonimo di Hilton) ma di fatto Shangri-La si rivela una miniera d'oro per lo spettatore attento ed introspettivo che voglia capire come la perfezione non sia né potrà mai essere di questo mondo. Per quanto ispirate, le persone sbagliano e si contraddicono; per quanto i valori possano essere alti, verranno traditi se messi alla prova dei fatti. Gran bel film che sente il peso degli anni ma che ha tutt'oggi il suo fascino.
Solo una leggerezza non gli perdono, far giocare al tiro al bersaglio degli sherpa esperti sulle pendici di una montagna innevata.
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