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Orgoglio e passione

Regia di Stanley Kramer vedi scheda film

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La recensione su Orgoglio e passione

di ethan
7 stelle

Nella Spagna del 1810, invasa dalle truppe francesi di Napoleone, si viene a formare uno strano triangolo tra Anthony (Cary Grant), un ufficiale inglese che vuole impossessarsi di un enorme cannone, abbandonato dagli spagnoli in fuga dai francesi, Juana (Sophia Loren), una giovane popolana agguerrita ed attraente e Miguel (Frank Sinatra), un contadino messosi alla testa di un gruppo, man mano sempre più crescente, di coraggiosi patrioti che, per mezzo dell'arma di grosso calibro, vogliono dar battaglia agli occupanti. Tra Juana e Miguel c'è anche un legame sentimentale, messo in crisi dal nuovo arrivato, ma tutto verrà scombussolato dal divenire degli eventi bellici.

Stanley Kramer, dopo aver prodotto, tra gli altri, il capolavoro 'Mezzogiorno di fuoco' di Fred Zinnemann, passa, a metà degli anni '50, anche dietro la macchina da presa e, dopo l'esordio con 'Nessuno resta solo', dirige con mestiere la parte mélo ma con guizzi autoriali quella storico-bellica di questa sua opera seconda, generalmente non molto apprezzata dalla critica.

'Orgoglio e passione' - tratto dal romanzo 'The Gun' di C.S. Forester e scritto per lo schermo dalla coppia di sceneggiatori (ma anche nella vita, come marito e moglie) Edward ed Edna Anhalt - sconta una parte sentimentale (difetto di tanti, forse troppi, film hollywoodiani) piuttosto malriuscita ed incolore, con una relazione assai improbabile che nasce tra i personaggi interpretati da Cary Grant e Sophia Loren, che oltretutto provoca preoccupanti cali di ritmo e tensione, ma si rifà nella parte bellica, fortunatamente preponderante, con imponenti scene di massa, dove ad assurgere al ruolo di protagonista non è nessuno dei tre divi anzidetti ma bensì un 'attore' silenzioso, che per tutta la durata del film non proferisce una sola battuta di dialogo, ossia il cannone.

Gli epici sforzi degli indomiti spagnoli, guidati dal saggio Anthony e dal sanguigno Miguel, nel trasportare per l'accidentato territorio della penisola iberica l'imponente e micidiale arma, sono rappresentati con senso del suspense, buon uso del paesaggio (girato in location spagnole) nonché una raffinatezza pittorica (ottima la fotografia di Franz Planer) non indifferenti.

Altro elemento a favore del film e del suo autore è l'aver attinto al genere western nella costruzione della pellicola, con evidenti paralleli tra spagnoli, popolo indigeno attaccato, e nativi americani da un lato e francesi usurpatori ed invasori e coloni di provenienza europea dall'altro.

Per quanto riguarda i tre ruoli principali, funzionano meglio Cary Grant e Sophia Loren (in originale recita in inglese con buona proprietà della lingua, mentre in italiano, come succedeva spesso ai tempi, è doppiata) rispetto a Frank Sinatra, che appare un po' spaesato nel ruolo del guerrillero.

Un kolossal con più scompensi ma anche diversi fattori di pregio,che merita una 'seconda possibilità'.

Voto: 7 (v.o.s.). 

 

 

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