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Project X. Una festa che spacca

Regia di Nima Nourizadeh vedi scheda film

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La recensione su Project X. Una festa che spacca

di IlGranCinematografo
6 stelle

College movie regressivo e triviale o realistico dramma sul baratro sociale degli adolescenti contemporanei? Condanna o compiacimento? Il dubbio permane.

 

Letteralmente, una festa da paura. La cronaca di un party che degenera inesorabilmente in un disastro, documentata da un'oretta e mezza di segmenti di girato amatoriale, non è l'ennesimo clone di American Pie, bensì un'occasione per adempiere a un'inquietante autopsia ravvicinata di una gioventù americana che scialaqua la propria esistenza in un pozzo di vacuità che allarma e spaventa qualsiasi persona minimamente assennata, ma non i genitori, non le mamme, non i papà. Ed ecco che l'atto d'accusa imbastito da Michael Bacall colpisce al basso ventre un'intera società, la cui mostruosità coincide con una certezza paradossale: quella di stare nel giusto. Purtroppo, nonostante un finale acerrimo e desolante, l'anima del film è comunque quella di una banale teen comedy sporcacciona gremita di battutacce che non fanno ridere neanche a provarci, gag di pessimo gusto e volgarità gratuite con al centro l'agognato (ma sempre frustrato) rapporto sessuale occasionale. Si aggiunga che i vari episodi a sorpresa del folle compleanno (il nano rinchiuso nel forno) non sono efficaci perché scritti a tavolino e che il cast esordiente (Thomas Mann, Kirby Bliss Blanton, Oliver Cooper...) non sa recitare. College movie regressivo e triviale o realistico dramma sul baratro sociale degli adolescenti contemporanei? Condanna o compiacimento? Il dubbio permane dal primo all'ultimo fotogramma. E questa indecisione (o ambiguità, se si vuole intenderla sul piano ideologico) ha messo in allarme molta critica (e i soliti benpensanti), peraltro non senza un po' di ragione. Ma in fin dei conti, per ciò che offre, non è comunque un film da buttare, malgrado i suoi peccati e le sue ingenuità da prodotto di consumo. Diretto dall'esordiente regista di origine iraniana Nima Nourizadeh, ma figlio del creatore di Una notte da leoni Todd Phillips. Miles Teller è se stesso.

La soundtrack è una lista inesauribile di orrende "canzoni" da discoteca, tra remix e ritmi metallici.

Film DISCRETO — Voto: 6

 

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