Espandi menu
cerca
Safety Not Guaranteed

Regia di Colin Trevorrow vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mck

mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 209
  • Post 128
  • Recensioni 1066
  • Playlist 311
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Safety Not Guaranteed

di mck
8 stelle

Riavviare il sistema dal 2001 d.C. (non è dato sapere se prima o dopo l’estate indiana).

 

 

Da una, ehm, storia vera (ma qui si supera “Fargo” - i fratelli Coen e Noah Hawley - derapando in retromarcia contromano), iniziata e conclusa con questo annuncio apparso nel 1997 sul BackWoods Home Magazine: «Wanted: Somebody to go back in time with me. This is not a joke. P.O. Box 322, Oakview, CA 93022. You'll get paid after we get back. Must bring your own weapons. Safety not guaranteed. I have only done this once before.»      

 

 

“Quanto indietro volete che vada?”

Safety Not Guaranteed”, il più che apprezzabile esordio alla regìa di Colin Trevorrow

-[che nel prosieguo di carriera troverà di che pagarsi mutuo, ferie e pensione innestandosi nel marchio “Jurassic Park” espandendolo dall'Isla Nublar e dall'Isla Sorna a tutto il pianeta Terra con “Jurassic World”, senza farsi mancare tanto altre punte “autoral-indipendenti” quali “the Book of Henry” quanto immancabili scazzi con la Lucas Film e la BadRobot di J.J.Abrams per la saga di Star Wars (della quale avrebbe dovuto scrivere e dirigere il 9° - ed “ultimo” - capitolo, “Star Wars IX: the Rise of SkyWalker”), universo espanso che già aveva creato e che continuerà a creare problemi a tanti altri registi con una forte - o semplicemente con una - personalità, come il breakingbadiano Rian Johnson [che dopo l'8° capitolo, “Star Wars VIII: the Last Jedi”, abbandonò (non/in) definitivamente (?) la Forza: e l'agathachristiesco “Knives Out” promette bene], il Gareth Edwards di “Monsters” (al quale, per “Rogue One: a Star Wars Story”, venne affiancato Tony Gilroy, il co-sceneggiatore, e fidato di Kathleen Kennedy, chiamato dalla produzione a “sistemare” il tutto, in specie il terzo atto, quello finale) e i Phil Lord e Christopher Miller di “the LEGO Movie” (ai quali, per “Solo: a Star Wars Story”, toccò in sorte come Mr.Wolf niente po' po' di meno che Mr. Lawrence Kasdan - co-sceneggiatore - in persona: ma la cosa non andò come per il film precedente e i due furono silurati facendo subentrare alla direzione Ron Howard]-,

su sceneggiatura del sodale Derek Connolly

(anche lui in seguito di conseguenza assorbito dal brand crichton-spielberghiano come pure dal già citato - tutto torna, è un magna magna, i soliti nomi di amici raccomandati - MonsterVerse godzilla-kingkonghiano),

è una (e no, non è un sito di e-commerce gitano) rom-com

[niente a che spartire, tipologicamente, con l'inarrivabile catalogo/trattato spazio-temporale ch'è il “Primer” di Shane Carruth, e nemmeno con l'esordio di Marc Webb - e suo unico film decente - “(500) Days of Summer”]

mainstream, privata di quasi tutto il mumblecore e dintorni (Joe Swanberg, Josephine Decker, Noah Baumbach, Alex Ross Perry, Lynn Shelton, Mark e Jay Duplass...) e innervata da atmosfere esistenziali alla Macon Blair & Jeremy Saulnier, il cui gemello spirituale potrebbe essere rintracciato in un altro, indimenticato, esordio, quello di Brad Anderson, col suo dittico “Next Stop WonderLand” + “Happy Accidents”.        

 

 

“What's the frequency, Kenneth?”

Aubrey Plaza (“Scott Pilgrim vs. the World”, “Parks and Recreation”, “PortLandia”, “A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III”, “the To Do List”, “Charlie CountryMan”, “Life After Beth”, “Ned Rifle”, “Addicted to Fresno”, “the DriftLess Area”, “Joshy”, “Ingrid Goes West”, “the Little Hours”, “An Evening with Beverly Luff Linn”, “Legion”) giganteggia facendo Aubrey Plaza.
Mark Duplass e Jake Johnson tratteggiano benissimo due caratteri abbastanza respingenti e interessanti.
Chiudono il cast le buone prove di Karan Soni, Jenica Bergere, Mary Lynn Rajskub, Jeff Garlin, Lynn Shelton e Kristen Bell (come sempre odiosa, e perciò funzionale).
Fotografia: Benjamin Kasulke. Montaggio: Joe Landauer e Franklin Peterson. Musiche (belle): Ryan Miller (che scrive, compone e suona la “Big Machine” dulcimericamente interpretata da Mark Duplass).

♥ ♥ ♥ SPOILER ♥ ♥ ♥ 

 



Riavviare il sistema dal 2001 d.C. (non è dato sapere se prima o dopo l’estate indiana).
“Morale” d(ell)a safety-box nascosta in un chrome dream neilyounghiano: “Nessuna nuova, buona nuova”.     

 

 

* * * ¾    

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati