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Retreat - Nessuna via di fuga

Regia di Carl Tibbetts vedi scheda film

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La recensione su Retreat - Nessuna via di fuga

di munnyedwards
6 stelle

 

 

Un isola deserta, un cottage isolato e una coppia in crisi, sono questi gli elementi iniziali che fanno da sfondo al thriller con evidenti contaminazioni scritto e diretto da Carl Tibbetts, un opera che fin dal principio punta sull’essenziale e sulla definizione ristretta degli spazi cercando uno sviluppo narrativo di stampo teatrale per meglio sfruttare le qualità attoriali di un cast di buon livello.

Kate e Martin (la coppietta in crisi) sono infatti interpretati dalla bella Thandie Newton e dal bravo Cillian Murphy, i due tengono la scena per la prima mezz’ora trasmettendoci molto bene le difficoltà del loro rapporto, il contesto isolato amplifica i loro problemi portandoli quasi al punto di rottura, cosa che però avverrà solo dopo un evento imprevisto, ossia la comparsa sull’isola di un misterioso militare (Jamie Bell).

Ferito e confuso il giovane viene soccorso dai due e una volta ripresa conoscenza li informa che un epidemia misteriosa sta sterminato il genere umano e che la loro unica speranza è quella di barricarsi nel cottage e di difenderlo dalle possibili intrusioni di gente infetta.

Ovviamente la reazione di Kate e Martin sarà d'incredulità ma la posizione dominante del militare e l’impossibilità di contattare il mondo esterno (la radio sembra non funzionare) li mette nelle condizioni di non poter verificare quanto raccontato loro, per cui cosa fare?

Credere a un tizio che sembra un folle scappato da una clinica psichiatrica o rischiare tutto e uscire fuori?

 

Jamie Bell

Retreat - Nessuna via di fuga (2011): Jamie Bell

 

Cillian Murphy, Thandie Newton

Retreat - Nessuna via di fuga (2011): Cillian Murphy, Thandie Newton

 

Questi sono i dubbi iniziali della coppia, dubbi che comunque non dureranno molto visto che la loro posizione risulterà sempre più difensiva ritrovandosi di colpo in ostaggio del militare, vittime di un confronto sempre più serrato e ricco di tensione.

Retreat è un buon thriller da camera, il plot segue un percorso lineare ma non rinuncia ad una crescente dose di ambiguità e mistero, tanto che anche lo spettatore (come i due protagonisti) resta in dubbio fino alla fine se credere o meno all’evento pandemico; Tibbets al suo esordio alla regia lascia campo libero ai tre attori ben inseriti in un’atmosfera sempre più opprimente e claustrofobica, il militare di Jamie Bell è assolutamente credibile nei suoi improvvisi scatti d’ira, cosi come ben resi sono i dubbi del Martin interpretato da Murphy, un gradino sotto (forse due) la prova della Newton a me sembrata fuori ruolo.

Retreat è un film che sfrutta al meglio il suo scenario isolato e inospitale oltre ad un buon cast, niente di particolarmente originale ma il coinvolgimento è assicurato, per gli amanti del genere può essere un film da prendere in considerazione.

Voto: 7

 

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