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E la chiamano estate

Regia di Paolo Franchi vedi scheda film

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La recensione su E la chiamano estate

di easyboy82
2 stelle

La Ferrari che fa vedere la mona.

Non è una provocazione ironica. E' la scena di apertura del film.

Molto simbolica, sicuro. Ma anche molto involontariamente comica.

La fa vedere anche almeno altre due volte se non erro nel ricordare. Il problema è che nonostante tutto questo mostrare al suo compagno con lei non gli si rizza. E non si capisce perchè. Perchè lei gli piace e tanto e ne è pure innamorato. Ma niente da fare. Eppure con le altre non ha problemi visto che va a puttane (dove il plurale è inteso come "due alla volta") e partecipa anche ad allegre orgette in compagnia del personaggio interpretato da Filippo Nigro (anche di lui intravvediamo rapidamente le -modeste- pudenda). Tra una e l'altra di quest'ultime, corre qua e là a cercare tutti gli ex compagni della Ferrari per chiedere loro di scoparsela ma loro sono tutti scanzalizzatissimi e quasi schifati dalla cosa (?!). Alla fine la Ferrari si fa il toyboy. Che neanche deve sforzarsi di cercare perchè è lui che la vuole, e per inciso costui oltre a essere strafigo parla anche come se fosse uscito fuori direttamente da "La signora delle camelie". Ma dopo un paio di catartici rendez-vous in HOTel (maiuscolo voluto come da taglio dell'inquadratura) la Ferrari se ne disfa a malo modo, perchè (ma è scema?) lei è il vecchio che vuole (quello che poverino non c'è verso...neanche quando lei scopre le sue porcate sul cellulare e gli sputa in faccia e allora lui è quasi preso da un raptus di sesso violento ma...niente.) 

Ora seriamente. Il film ha un che di molto "francese" per il suo modo di trattare il sesso, ovvero con abbondanza e senza pudori ma con altrettanta cerebralità e asettica razionalità nonchè con un occhio di riguardo al lato più libertino e feticista della faccenda. Non mi è piaciuto comunque come è stato costruito, articolato com'è quasi su una serie di "capitoli" introdotti da foto commentate da vari personaggi della storia.  E l'ho trovato fondamentalmente inconcludente.

Quanto alle interpretazioni: la Ferrari...non la trovo una grande attrice sebbene emani pur sempre un bel fascino visivo, mi sfugge comunque come abbia potuto ricevere un premio per questa interpretazione che non sa di molto...ha fatto di meglio anche lei. Barr: monoespressivo nella sua faccia da cane bastonato che mantiene immutata anche quando se la spassa nelle orge. Nigro: perfettamente in parte col suo personaggio (e a cui è riservata anche la battuta più cult del film: "pisciami in faccia"). Argentero: bella presenza decorativa in un cameo in cui non c'era molto da fare/dire. Burruano (il giovane amante): che figo! 

1 stellina, ma non di cattiveria.Perchè è anche guardabile, sì, ma anche (tanto) noiosetto e, più che altro, lascia il tempo che trova (ovvero mi è scivolato addosso senza nulla lasciarmi né in bene né in male) .

PS: chi non segue la stampa femminile (Grazia, Gioia, Marie Claire & c) non ha idea di quanti articoli furono dedicati a suo tempo a questa pellicola, sia con interviste alle persone coinvolte (la Ferrari, la Mantovani...) sia con articoli di sessuologi che prendevano spunto da esso per trattare di coppie bianche, scambismo ecc.... In una di queste interviste la Ferrari affermava che "per l'arte non ha problemi a togliersi uno slip". Se lei è convinta che ne valeva la pena...

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