Regia di Nicholas Jarecki vedi scheda film
La disperata vendita di una società dai profitti gonfiati si accavalla ad un dramma personale imprevisto. Saranno dolori.
Jarecki mette in scena il barcollante mondo di un brillante uomo d'affari, Robert Miller (Richard Gere), fatto tutto di apparenza. Un uomo dedito al dio denaro, un sepolcro imbiancato pieno di rapina e smodatezza, un fariseo tra i farisei, dedito al culto dell'ostentazione, e che presto, molto presto, perderà il controllo della situazione, trovandosi con le spalle al muro.
Non amo particolarmente Gere, ma devo dire che questa volta funziona alla grande nel dar vita ad un uomo che in testa ha solo la "$" di soldi, così come la Sarandon nei panni della mogliettina che finge di dormire ma che invece è sveglissima.
Un finacial thriller che non si addentra troppo nei tecnicismi , giocando invece di più sulla condizione amorale del protagonista. Lo avremo preferito ancora più cattivo, senza alcun rigurgito buonista che invece alla fine arriva, beh, pazienza.
Ottimo il detective interpretato da Tim Roth (attore sottovalutatissimo), avvincente anche la parte processuale.
Insomma, qualche passaggio a vuoto c'è , è pur vero che spesso durante la visione ci si chiede come Miller uscirà fuori dai casini che lui stesso ha creato. Significa allora che il film in parte funziona e che riesce a coinvolgere.
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