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Ho cercato il tuo nome

Regia di Scott Hicks vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ho cercato il tuo nome

di luthien80
2 stelle

Evidentemente Segui il tuo cuore non gli è bastato. No, Zack voleva di più.

Evidentemente Dear John, Come un uragano, Le parole che non ti ho detto ecc. ecc. non gli sono bastati. No, Nicholas voleva di più.

Invidiosi di Edward il vampiro sbrilluccicoso con il ciuffo (Zack) e di Stephenie la casalinga-scrittrice ( Nicholas) hanno unito le forze e si sono superati superando i rispettivi avversari. Trovato un regista compiacente (il sopravvalutatissimo Hicks) hanno messo  in atto il loro attacco proditorio al CINEMA e agli spettatori.

In realtà non vedevo l’ora che uscisse Ho cercato il tuo nome (ridicolo già dal titolo, quello italiano, che più idiota e incoerente non si può: il protagonista non cerca nessun nome, ma un faro…certo “Ho cercato il tuo faro” suona in modo terrificante…) …lo ammetto non perdo un film tratto da Sparks. Perché? Perché c’è da sbellicarsi-schiantarsi dalle risate e perché poi posso scrivere questi commenti.

La trama è talmente assurda, demente e incredibile che mi ha lasciato (momentaneamente) senza parole: non riuscivo a credere ai miei occhi!!! Marine dal tenero faccino ( e già l’idea di far interpretare a Efron -e ripeto EFRON- un marine traumatizzato è di per sé delirante!!! Come scegliere Chris Evans per interpretare il gobbo di Notre-Dame, o il pesciolino Nemo per interpretare il remake cartoonizzato de Lo Squalo di Spielberg) si salva in corner da un’esplosione con tanto di botto perché attratto dal biancore del retro di una  foto formato francobollo nell’immensità del deserto iracheno (!!!???!!!). Il soldatino dallo sguardo triste si convince che la donna della foto lo abbia, in qualche modo mistico, salvato da morte certa. Cosa fare allora per ridare un senso alla propria vita e sfuggire alla sindrome da stress post-traumatico? Niente di più facile! Basta partire alla ricerca della sorridente bionda per ringraziarla. E qui Sparks compie un vero capolavoro: sullo sfondo della foto ha posizionato un faro, quindi basta cercare su google “faro di colore bianco” per capire in quale amena cittadina costiera abiti la dolce biondina.

(Rapita da cotanta genialità  ho voluto fare un esperimento: ho cliccato su google immagini “ white lighthouse in USA” e ho ottenuto circa 4.050.000 risultati…non c’è neanche bisogno di commentare l’esperimento)

Il nostro triste eroe parte a piedi  dal Colorado alla volta della Louisiana (…sono approssimativamente 1541.71 km…anche questa notizia non ha bisogno di ulteriori commenti) con fedelissimo pastore tedesco al seguito. Giunto a destinazione scopre che la sorridente bionda si chiama Beth e, nell’ordine, ha un corpo da modella, una ridente casa immersa in un paradisiaco angolo di campagna, un delizioso timido pargoletto riccioluto che suona il violino, una simpatica e saggia nonna, un albergo per cani, un ex-marito prepotente e manesco, una grondaia cadente, un trattore e una barca che da anni aspettano di essere riparati. E cerca anche qualcuno che la aiuti ad addestrare i cani.

Logan il soldatino accetta il lavoro e si mette subito all’opera. Ovviamente non solo è un addestratore di cani sopraffino ( va d’accordo con gli animali che nemmeno Biancaneve!) ma un provetto carpentiere, un eccellente restauratore e un meccanico geniale, sempre gentile, disponibile, paziente e premuroso. Ama anche leggere ( i classici della filosofia soprattutto) e, memore di Edward il vampiro, sa anche suonare il piano (!?!?!). E quando parla, poco, ma parla, se ne esce con frasi del tipo: “Meriti di essere baciata ogni giorno, ogni ora, ogni minuto…”  roba da coma diabetico irreversibile.

Dopo aver aggiustato tutto l’aggiustabile parte all’assalto del cuore spezzato della bella bionda protagonista. Inizialmente lei oppone resistenza ma via via si lascia andare in un crescendo di banalità da innamoramento progressivo che culmina nella scena clou tanto attesa: baci (che vorrebbero essere) infuocati nella doccia dei cani con conseguente, prevedibilissima, telefonatissima, scontatissima, smielata scena d’amore controluce al ralenti sul candido letto ikea ( lo stesso di Breaking Dawn, con aggiunta di zanzariera) del roseo soldatino.

Dopo aver toccato tale sublime vertice, pensavo che Sparks & Hicks si fossero calmati e invece no. Mi sbagliavo, il meglio doveva ancora arrivare. L’unico ostacolo per l’eterna felicità dei due novelli innamorati è il perfido ex-marito. Il cattivone scopre il segreto del marine dall’occhio trist’azzurro: la foto! Che nientemeno apparteneva al fratello defunto di lei, anch’esso marine in missione in Iraq. Beth/Taylor Schilling va fuori di testa e manda a quel paese Logan/ Zac Efron più triste che mai. A questo punto l’ex-marito imperversa indisturbato, terrorizza il pargolo violinista, che, nel bel mezzo dell’immancabile uragano, fugge nel bosco e cade nel torrente. Il genitore, pentito di cotanta cattiveria, si lancia in un disperato tentativo di salvataggio, seguito a ruota da Efron
( che nel frattempo è tornato indietro non mi ricordo più perché) e viene prontamente spazzato via dalla casetta sull’albero che gli si schianta addosso abbattuta dal vento mentre lui è ancora immerso nel torrente in piena. Come eliminare l’odioso antagonista, appianare i contrasti e vivere felici per sempre con una sola geniale scena. W la casetta sull’albero, W Sparks, W Hicks…e W anche Zac Efron!

Sulla colonna sonora

insopportabile!

Su Scott Hicks

Estenuante, imbarazzante, piattissimamente piatta.

Su Zac Efron

Un bel giorno ha deciso che voleva essere preso sul serio come attore versatile e drammatico. E va bene, non ne poteva più di cantare e ballare sul set, è comprensibile. Quello che non è comprensibile è per quale folle motivazione abbia accettato di interpretare questo film. 

Su Taylor Schilling

Se fosse rimasta in Tv si sarebbe salvata da questo inguardabile pastrocchio.

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