Regia di Santiago Segura vedi scheda film
Quarto episodio delle avventure dell'ex poliziotto José Luis Torrente. Davvero difficile comprendere le ragioni che hanno portato alla distribuzione italiana di un personaggio i cui primi tre film erano stati (giustamente) ignorati.
Il commissario Torrente è stato in Spagna un fenomeno di costume che ha avuto inizio nel 1998 con la prima pellicola della serie, "Torrente, el brazo tonto de la ley". Il suo inventore, autore e interprete porta il nome di Santiago Segura, attore impegnato negli anni '90 in film di comicità surreale di discreta fattura (“El dia del al bestia” di Alex De la Iglesia per citarne uno) ma che trovò nella comicità facile e pecoreccia del politicamente scorrettissimo José Luis Torrente la strada verso un successo di massa che lo ha portato persino a Hollywood. Qui da noi i suoi film non erano stati (giustamente) distibuiti fino all'anno scorso, quando inspiegabilmente si è deciso di importare il quarto capitolo della serie, uscito comunque due anni addietro, dandogli inoltre il fuorviante titolo del sopracitato film del '98. Insomma un pastrocchio tipico della nostra malandata industria cinematografica. La qualità dell'opera in se è uno zinzino al di sopra al penoso nr. 3 ma resta comunque poco originale, sciatta e in molti suoi punti immagino assolutamente incomprensibile per chi non abbia mai vissuto in Spagna. Da evitare.
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