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Sherlock Holmes. La voce del terrore

Regia di John Rawlins vedi scheda film

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La recensione su Sherlock Holmes. La voce del terrore

di erasmo1
7 stelle

Uno dei lati positivi delle "serie" cinematografiche è quello che porta lo spettatore ad affezionarsi agli eroi o, più semplicemente, ai protagonisti di quelle serie. Lo spettatore riceve un senso di sicurezza nel sapere già cosa dirà, cosa farà o come si comporterà il suo "vecchio amico" che in quel momento sta recitando sullo schermo. Avviene così anche per la serie dedicata a Sherlock Holmes con Basil Rathbone nei panni dell'investigatore e Nigel Bruce in quelli del suo amico e medico dottor Watson.
La serie, di produzione inglese, conta una dozzina di titoli e copre un periodo di soli sette anni circa ma furono anni difficili, quelli che vanno dal 1939 al 1946, cioè quelli della seconda guerra mondiale e dell'immediato dopo guerra.
Lo Sherlock di Rathbone non poteve non risentirne, con l'intera nazione britannica impegnata allo spasimo nella lotta per la propria sopravvivenza e di quella dei suoi valori fondanti, così i film dedicati all'eroe di Conan Doyle furono girati con pochi mezzi, di durata di poco superiore ai sessanta minuti, ambientati non in epoca vittoriana ma contemporanea, tutto ciò per intuibili motivi di risparmio in un periodo dove anche la pellicola cinematografica era un lusso. Oltre a ciò, ovviamente, i film dell'epoca, tutti o quasi, erano anche un formidabile mezzo di propaganda, di incitamento a resistere e a combattere. I film di Holmes-Rathbone non si sottraggono a questa "chiamata alle armi" di celluloide e così assistiamo, spesso, a rappresentazioni dove la storia di Doyle da cui è tratto il soggetto sia liberamente modificata per essere calata nella realtà bellica che il Paese stava vivendo. E' esattamente quanto accade in questo film firmato dal bravo John Rawlins, dove il racconto "His Last Bow" del 1917 si presta bene ad essere adattato come storia di spionaggio e sabotaggi di stampo nazista. E' per lo spettatore un vero e proprio viaggio nel tempo, alle atmosfere grige e desolate di quegli anni ma illuminate dagli squarci vividi delle intuizioni di Holmes e dal misurato umorismo di Watson.
Per il resto, la solita ottima interpretazione dei cari amici Rathbone e Bruce, ma questo lo sapevamo già prima ancora di iniziare la visione del film. Del resto, a cosa servono i vecchi amici?

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