Regia di Leos Carax vedi scheda film
Mai come in questa occasione mi è capitato di giungere alla penultima scena di un film per decidere di non archiviarlo nella lista delle C....e pazzesche .
Dopo avere seguito , con non poca fatica lo ammetto, le vicissitudini di Monsieur Oscar, la prima impressione è stata di trovarmi di fronte ad una sessione di provini cinematografici dove l'attore , copione alla mano , cerca di convincere il regista delle sue doti recitative . Devo ammettere che l'ecclettismo di Denis Lavant la fa da padrone , nulla da eccepire , se non fosse per la sua espressione sempre simile a se stessa, quindi , a onor del vero, merito anche di uno staff di truccatori e costumisti degni di nota.
Ora leggo da più parti che trattasi di metacinema....ah ...dannata ignoranza.
Leggo poi " Holy Motors è un saggio di cinema postmoderno che si ritorce su sè stesso e si chiede se veramente nasca per essere visto/ascoltato/contemplato " @EightAndHalf ; " il racconto [ ...] tracima i confini del razionalmente comprensibile e a poco a poco si spegne, si ammala, si affatica, come il protagonista , come il cinema che non ha più spettatori ma fruitori ...." @ico ; " Cinema e vita, eterno connubio, binomio indissolubile " @amandagriss,.
Nella stragrande maggioranza delle opinioni il film è visto come una sorta di canto del cigno del cinema che fu, un cinema che poteva essere seguito da una platea di spettatori " svegli " , costruito con macchine ben visibili, le Holy Motors del titolo, set costruiti in grandi capannoni o studios che dir si voglia, un insieme di maestranze che ora , insomma, non conta più nulla.
Ma onestamente di cosa parliamo ogni giorno quando parliamo di cinema, quando anche , anzi forse ancor più tra chi ha applaudito a questo messaggio, al di là del valore più o meno alto del film , si destreggia tra recensioni entusiasmanti e lodi senza fine al tal autore o al tal'altro interprete, e via discorrendo in post di alta letteratura cinematografica su tutto l'ambaradam dell'evoluzione delle tecniche , della fotografia, della musica ecc ecc eccc.
Certo è che , e qui arrivo a quella penultima scena , purtroppo si assiste a molta finzione fuori dal set , ed ecco quella maschera indossata quando ormai la giornata lavorativa volge al termine .
Cio non toglie che , pur con tutti i pro e contro della tecnologia , il cinema resta vivo più che mai e nella sua vita futura avrà a che fare con tutto quello che di nuovo ci sarà nella società perchè , appunto cinema e vita , binomio indissolubile., e secondo il mio modesto parere , non è con lavori come questo Holy Motors che si può risvegliare il pubblico distratto o le menti intorpidite, la mia eta mi permette di dire che da quando , bambina, assistevo in sala ai primi film, ad oggi, il cinema è sempre solo migliorato
e , certamente, il valore non sta nella dimensione delle Holy Motors.
Ora il cruccio rimane .....il voto....al metacinema potrei anche dare un 7 ma al film .....
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