La recensione su I mercenari 2

di Raffaele92

6 stelle

Di più. Sempre di più. L’eccesso è il fine, perché la massa di spettatori gode dell’accumulo.

Ecco che allora l’omaggio e la citazione, perni attorno ai quali girava il primo grande “I mercenari”, passano stavolta in secondo piano. Ora conta solo il numero: tanto del cast (che si espande) quanto dei botti.

Quello dell’azione muscolare è un genere particolare: è spesso molto facile scivolare nel ridicolo o nel becero. Purtroppo, quello in analisi è proprio uno di questi casi.

Stallone (da intendersi nella veste di regista) era riuscito – col capitolo precedente – a resuscitare un genere morto aggiornandolo ai gusti odierni, senza trascurare il plot ma anzi sapendo valorizzare il già visto in maniera così sapiente da esser riuscito a creare la novità nella reiterazione.

Guardando “I mercenari 2” non ci si aspettava certo un film impegnat(iv)o, ma un minimo di plot per rendere la trama appena coinvolgente al di là delle sparatorie, quello forse sì.

Si procede invece tra battute da osteria, camei a casaccio e una sequenza finale di combattimento tra Van Damme e Stallone girata con i piedi.

Il divertimento non manca, per carità. Ma si tratta di un divertimento cialtrone e decerebratissimo, a grado zero di intelligenza.

C’è chi, di fronte a tale affermazione, potrebbe dirmi “e chi se ne frega, l’importante è spassarsela”. Verissimo, sulla carta. Il problema è che, rispetto al film diretto da Stallone due anni prima e ad opere simili, qui si avverte davvero la bassa qualità dell’intrattenimento.

Anche perché se questo piacere ludico si risolve nel vedere Chuck Norris che spara ai cattivi per dieci minuti (ed è proprio quando tale “attore” agisce da contino deus-ex machina che ci accorgiamo della superficialità dell’operazione), o Willis e Schwarzenegger che fanno lo stesso da dentro una mini, la noia comincia a un certo punto a farsi strada

In definitiva “I mercenari 2” è la perfezione assoluta per una serata da passare a suon di birra e popcorn tra ragazzacci.

Ma è anche la prova schiacciate del fatto che, per quanto possa sembrare paradossale, a volte accendendo un minimo il cervello ci si può divertire perfino di più.

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