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I mercenari 2

Regia di Simon West vedi scheda film

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La recensione su I mercenari 2

di mc 5
8 stelle

L'arrivo di questo film nelle nostre sale implica l'idea di qualcosa nato sotto una buona stella. Non so se si possa parlare di "uscita strategica", ma questa pellicola è stata distribuita in modo tale da colmare un ben determinato vuoto nelle sale italiane. Gli esercenti lo aspettavano fiduciosi, e ne avevano ben d'onde. Anche perchè (in attesa di Batman e Madagascar) mica si può proiettare all'infinito Spiderman e Biancaneve che in molte sale ormai ci hanno fatto la muffa. Insomma, è arrivata la manna, che ha fatto felici i gestori e accontentato vaste masse di pubblico che hanno decretato per questo film un trionfo al nostro box office, per quanto scontato vista l'assenza quasi totale di pellicole concorrenti. Diciamo subito che, in ambito di blockbuster d'azione, questo film per un bel pò potrà essere considerato la madre di tutte le pellicole action. Esso è infatti un flusso pressochè ininterrotto di scene d'azione, intervallate qua e là da qualche breve dialogo e qualche battuta col solo scopo di respirare un pò tra un 'esplosione e un corpo a corpo. L'action è un genere che (mutuando un celebre detto erotico partenopeo) "non vuole pensieri". In altri termini, è il famoso concetto di "staccare il cervello" noto a tanti cinefili non snob che riconoscono dunque a questo genere una propria dignità. Ricordando che in questo ambito vengono incluse, sì, solenni "tamarrate" a base di punitori e giustizieri notturni ma senza dimenticare nobili progenitori quali "Il mucchio selvaggio" e "Quella sporca dozzina". "I mercenari 2" è un film d'azione puro, da cui è messa al bando ogni sovrastruttura concettuale o mentale, se si escludono certi meccanismi sentimentali ma comunque ridotti alla loro essenza più semplice e banale. Valori? Uno solo, come si conviene in questo genere di film: l'amicizia, che poi si riconduce ai vari aspetti della lealtà, del coraggio, dell'audacia. Insomma, roba da guerrieri. Sentimenti forti per uomini veri. E a questo punto l'ideale per il cinefilo è godersi la spettacolarità delle scene d'azione, ma sempre osservando il tutto attraverso la lente dell'ironia, altrimenti si fa un'indigestione di retorica da cui non ci si risolleva più. Uno dei pregi principali del film è proprio l'alone d'ironia che lo avvolge dall'inizio alla fine; certo, il pubblico più semplice, quello più (diciamo così) sul versante "palestrato", si esalterà alle numerose sequenze di combattimenti corpo a corpo così come nelle fragorose scene di attacchi forsennati tra clangori di lamiere e perfino incursioni di carri armati e altre diavolerie cingolate, ma anche il pubblico più esigente troverà pane per i suoi denti, godendo delle ricorrenti battute e riferimenti estetici ai trascorsi cinematografici dei protagonisti del film. Sintetizzando, la formula "azione più ironia" sembra funzionare in pieno. Nel film è presente anche un aspetto di violenza non indifferente, ma il tutto è talmente "gonfiato" e portato all'eccesso e alla velocità che alla fine anche i momenti splatter finiscono per passare via senza fare impressione, come fossero solo un ingrediente in più ad aggiungere sapore ad un piatto gustoso e piccante al punto giusto. Non dimenticando che, trattandosi di un blockbuster destinato al grande pubblico, la violenza è spesso più "parlata" che mostrata nei dettagli (esemplare la scena della ragazza cinese che pratica la tortura del "pedicure" ad un prigioniero: sequenza solo annunciata ma nascosta agli occhi dello spettatore). La vicenda ci parla di un gruppo di mercenari che viene ingaggiato per una missione per loro di ordinaria difficoltà (portare in salvo una personalità cinese) ma che poi si complica e costa anche la vita ad uno di loro; da qui partirà una promessa di vendetta talmente solenne e determinata da abbattere ogni ostacolo che gli energumeni trovano sulla loro strada. Tutto ciò è evidentemente un pretesto per mettere in scena una rocambolesca rimpatriata di vecchie star del cinema action, invecchiate ma neanche troppo, sempre disposte a mettersi in gioco e a scherzare ciascuna sul proprio stesso ruolo. E così, tra sequenze d'azione mozzafiato e gustose digressioni autoironiche, i 103 minuti trascorrono velocemente senza rischio di noia. In un film così votato all'amicizia virile lo spazio per l'universo femminile è prevedibilmente assai ridotto, se si esclude una bella mercenaria cinese che offre alla sceneggiatura lo spunto per lasciar intravedere una parvenza di siparietto sentimentale che però in realtà non si concretizza mai. Come accennavo, le battute si sprecano, e non sono tutte dello stesso livello. Alcune si limitano a semplici mugugni di Stallone, ma ce n'è una talmente formidabile che ha già fatto epoca. Immaginatevi la pattuglia dei nostri eroi al completo che commentano un vecchio modello di aeroplano dicendo che "quello dovrebbe stare in un museo", osservazione subito incalzata dalla pronta replica di chi risponde "anche noi ci dovremmo stare"...e qui il pubblico mi è stato detto che in qualche caso sottolinea con un applauso. E passiamo in rassegna questo cast davvero "all stars", nel cui ambito ogni personaggio ha il giusto spazio e l'occasione per esprimersi. A parte la pattuglia base (in cui risaltano ovviamente Stallone, Statham e Lundgren) abbiamo i tre super cammei di Bruce Willis, Schwarzenegger e Chuck Norris, tutti e tre eccezionali nel non prendersi sul serio. Chi invece si prende anche troppo sul serio (ma è il copione che glielo chiede) è un Jean Claude Van Damme che mette davvero paura, esibendo un mix di cinismo e di trucido-diabolico che fa impressione. Dispiace invece che quella simpatica sagoma di Jet-Li nel film abbia uno spazio ridottissimo di appena una decina di minuti, peccato, mi manca la sua facciotta. E infine una nota curiosa: vorrei proprio sapere chi ha doppiato Chuck Norris, il quale si esprime con toni e cadenze da bancario del varesotto. Concludendo. Se dovessi sintetizzare il mio giudizio in una sola parola, prenderei a prestito un aggettivo dai miei amici romani: "Gajardo".


Voto: 8 e 1/2

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