Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
Se lo conosci lo eviti, oppure te lo gusti. Insomma, la firma registica è un certificato di garanzia, la cui qualità è legata ai gusti del singolo spettatore. Il guaio è che alla fine l'occhio si imprime sulla sciatteria esibita a manciate, mentre nel sottofondo resta il succo del romanzo, che è il ritratto spietato di una società spietata che sarebbe caduta nel baratro della crisi del ventinove, ma soprattutto l'ambivalente e inspiegabile fenomeno per cui un capitalismo anti-etico possa essere funzionale all'etica dei sentimenti più nobili. Di Caprio tiene a galla l'impianto del romanzo, ma Daisy è così incolore, così esangue da farci seriamente dubitare del senso del racconto: tutta questa fatica, poero Gatsbi, per cosa?
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