Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Un poliziotto manesco indaga su una banda di rapinatori guidata da un suo conoscente, insospettabile proprietario di un locale parigino. Strano film, sembra una raccolta di appunti più che un’opera compiuta: procede in modo desultorio, con passaggi estremamente bruschi da una scena all’altra, non fornisce spiegazioni neanche su fatti essenziali e non approfondisce le vicende del triangolo amoroso che viene fatto intravedere (poliziotto e criminale hanno una donna in comune). Va bene il rigore e l’essenzialità, ma qui sembra che i personaggi abbiano ritegno a pronunciare le loro battute (Morandini si prende la briga di contare quelle della Deneuve: tre) o che la sceneggiatura sia stata solo abbozzata. Ci sono anche scompensi narrativi: la sequenza del colpo al treno è di una lunghezza spropositata, e le indagini subiscono un’improvvisa accelerazione a 20’ dalla fine.
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