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Notte sulla città

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Notte sulla città

di angelina
8 stelle


"...Le réalisateur du films c'est l'homme qui doit etre doué de la plus grande santé,puisqu'il traine,comme le bateliers de la Volga trainaient leurs chalands,une équipe...A partir du moment ou le réalisateur du films est un vieux fatigué.eh bien,il n'a vraiment plus qu'à poser sa camera ed à tailler ses roses..."

" ....Nessuno come il regista cinematografico deve godere di buona salute,dato che trasporta,come i battellieri del Volga trasportavano le loro chiatte,un'intera équipe.Nel momento in cui il regista cinematografico è un vecchio stanco,beh,non ha altro da fare che posare la cinepresa e mettersi a curare le sue rose..."
Jean-Pierre Melville dalla prefazione al libro "Le cinéma selon Melville" di Rui Nagueira  (Seghers 1973)


"Ogni pomeriggio,alla solita ora,incominciava il mio giro dagli Champs Elysées...Il mio compito quotidiano iniziava al calar della sera,ma era molto più tardi,quando la città dormiva,che potevo veramente effettuarlo.Sono il commissario Edouard Coleman...."
Nella cittadina balneare di Saint Jean de Monts,solitaria e deserta,battuta da raffiche di vento e pioggia,arriva silenziosa una limousine nera con quattro uomini a bordo.Tre scendono dall'auto ed entrano nella banca locale,uno rimane di guardia.
Si tratta di una rapina che procura un cospicuo bottino,anche se un cassiere riesce a suonare l'allarme e a ferire con un colpo di pistola uno dei quattro uomini della banda,prima di essere ucciso.
Il ferito,Marc Albouis (André Pousse) viene lasciato in un ospedale in gravi condizioni,mentre il commissario Coleman (Alain Delon) riceve dal suo solito confidente,un bellissimo trans,innamorato di lui,la notizia che un grande quantitativo di droga verrà trasportato via treno,sul percorso Parigi - Lisbona, da uno specialista,Matthieu "La Valigia".
Simon (Richard Crenna),il capo della banda,gestisce un elegante locale notturno,frequentato anche da Coleman,dove lavora la bellissima Cathy (Catherine Deneuve),a cui entrambi sono legati,in una sorta di tacita complicità.
Nel timore che Marc possa dare preziose informazioni alla polizia,Simon manda in ospedale Cathy,travestita da infermiera,a praticargli un'iniezione letale.
In realtà,il denaro rubato con la rapina alla banca,servirà a finanziare per Simon,Louis (Michel Conrad) e Paul (Riccardo Cucciolla),un colpo ben più remunerativo.Il carico di droga che viaggia sul treno Parigi - Lisbona.
Con un'azione audace e rocambolesca,i tre riescono ad impossessarsi delle due valigie,ma il commissario Coleman,scoperta l'identità del morto,riesce a risalire agli altri componenti della banda e a catturare Louis,che confesserà sotto tortura.L'epilogo sarà tragico.
Tredicesimo ed ultimo lungometraggio di Jean-Pierre Melville,film poco amato sia dalla critica che dal pubblico,malinconico e crepuscolare,elittico e prosciugato fino all'astrazione,mette in scena i temi più cari al regista.
La solitudine esistenziale dei protagonisti,accentuata da paesaggi urbani desolati,come nella splendida sequenza della rapina alla banca,o nel finale secco e spietato;il codice d'onore che crea una sorta di mutuo rispetto tra i tutori della legge e chi la infrange;l'amicizia virile in un universo prettamente maschile,dove le figure femminili sono "angeli della morte",sopraffatte da un meccanismo tragico e imprescindibile e infine l'ineluttabilità del fato.
Flic solitario e disilluso,Edouard Coleman,interpretato da un Alain Delon dai modi spicci e sbrigativi fino alla brutalità,ma pur sempre "eroe" tipicamente melvilliano,chiuderà in perdita il bilancio umano della sua caccia spietata,tanto quanto i rapinatori che è riuscito a catturare.
Tra questi,spicca la dolente figura di Paul Weber,ex-impiegato di banca di mezza età,licenziato e disoccupato,un Riccardo Cucciolla di asciutto rigore e orgogliosa dignità,mentre Catherine Deneuve tratteggia una figura femminile dal fascino luminoso,ma segnata anch'essa da un'inevitabile sconfitta.
La bellissima fotografia di Walter Wattitz,volutamente atonale,accentua la crepuscolare malinconia del contesto,contrappuntata dalla suggestiva colonna sonora di Charles Aznavour e Michel Colombier.
Fiml di sguardi eloquenti e molti silenzi,"Un Flic",pur non raggiungendo la sublime,geometrica perfezione dei capolavori di Melville,ha il fascino irresistibile di un malinconico congedo.

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