Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Un obiettivo gelido posato sul vuoto, percorso dal sottile filo elettrico della tensione. Il grigio è il colore dell'insensibilità, che, tra le forze dell'ordine come tra i criminali, è fatta di mera, meccanica esecuzione, senza alcun coinvolgimento emotivo, né scrupolo morale. Le personalità sono uniformi, e l'aspetto fisico del tutto analogo, sui due fronti della sfida, tanto che le figure si confondono, e la linea di demarcazione sfuma.
Il ritmo dell'azione è tranquillo; l'accelerazione narrativa è messa al bando, come un artificio dissonante rispetto alla freddezza esecutiva.
Melville è come un muto osservatore, che non apprezza né disdegna, e per il quale neanche la bellezza suscita clamore, perché essa è solo una piega particolarmente delicata ed elegante nel suo panorama fatto di sobria linearità formale.
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