Regia di William Dieterle vedi scheda film
Parigi, quindicesimo secolo, la gitana Esmeralda è amata da tre uomini: un avventuroso capitano, un romantico poeta, un giudice passionale. Ma sarà il campanaro Quasimodo a salvarla dalla rovina.
Molto prima del cartone animato della Disney, che è senza dubbio al primo posto nel cuore dei cinefili di ogni dove, c’è la libera trasposizione cinematografica della famosa opera di Victor Hugo per mano di William Dieterle si allontana molto dall’opera di Hugo non solo perché prende un tono sicuramente più leggero, rispetto all’evidente drammaticità del romanzo, ma anche perché i protagonisti vengono rappresentati in modo totalmente differente.
Il regista quindi non solo si prende delle libertà sulla narrazione degli eventi, che vengono mischiati rispetto alla linearità del romanzo, ma anche sulla caratterizzazione di certi personaggi. Il cattivo non è più monsignor Claude Frollo ma diventa il fratello Jehan, il desiderio e l’ossessione verso Esmeralda viene traslato dal prete (siamo nel 1939 ed è impensabile che un prete venga descritto in questo modo) al fratello scapestrato, perché dopotutto è certamente più giustificato, no? Questo non fa altro che dimostrare quanto Victor Hugo sia stato in realtà molto più avanguardista di coloro che lo hanno succeduto.
Oltre a questa invadente libertà, che finisce per modificare, almeno in parte, la natura del racconto e conseguenzialmente storpiandone anche la morale di fondo. Ci sarebbe da segnalare anche l’esclusione di alcuni personaggi fondamentali o piuttosto l’ampliamento della caratterizzazione di altri; ovviamente tutte queste annotazioni non esistono se il film non viene messo a confronto con il romanzo, eppure il confronto è inevitabile.
C’è da notare che Il film, se preso in modo distaccato da quello che è l’immenso romanzo di Hugo, sicuramente è un’opera interessante ma fallisce miseramente il lecito e sintomatico confronto per tutti i motivi sopra elencati.
Grazie all’interpretazione di Charles Laughton, nei panni di Quasimodo, e di Maureen O'Hara in quelli di Esmeralda, il film di Dieterle resta comunque una pellicola memorabile. Tra strepitose ricostruzioni scenografiche e il massivo utilizzo di comparse è senza dubbio un’opera pomposa che ancora oggi viene ricordata e apprezzata.
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