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Doppio gioco

Regia di James Marsh vedi scheda film

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La recensione su Doppio gioco

di alan smithee
6 stelle

TFF 2012 - FESTA MOBILE
Una vita segnata da un conflitto civile che non lascia scampo. A volte sei quello che l'ambiente in cui vivi ti costrige ad essere. E Collette proviene da una famiglia irlandese vicina all'Ira e vittima dei massacri che hanno contraddistinto la sanguinosa contesa che ha diviso i due popoli. Per questo deve stare dalla sua parte, almeno fin tanto che un attentato di cui lei e' il braccio armato fallisce e la giovane viene arrestata. Sarà dunque costretta a collaborare con Mac, agente britannico taciturno e serissimo, che la indurrà a scegliere le ragioni della famiglia (il bene del figlio) piuttosto che quelle del suo popolo, oppresso ma non ancora disposto alla resa, e che con la propria fiera testardaggine le ha procurato solo lutti e ferite non rimarginabili. Senso di vergogna, inadeguatezza e tradimento campeggeranno nella coscienza di Collette, che troverà pure una inaspettata ragione sentimentale per andare avanti con la sua decisione.
Un thriller serissimo e a tinte livide, che non concede un attimo di distensione né un timido raggio di sole all'orizzonte quello di James Marsh. Da segnalare senz'altro la nuova sentita interpretazione della brava Andrea Riseborough, già unico elemento lodevole dell'ultimo film di Madonna, a cui si affianca un Clive Owen sempre piu' "jamesbondiano" (e' sempre piu' adatto a mio avviso a vestire i panni di un Bond monolitico e un po' oscuro alla Lazenby, ruolo a cui e' già stato molto vicino e che sarebbe molto interessante vedergli interpretare!) e qui funereo e glaciale come non mai. Il film e' molto interessante, ma anche piuttosto complesso da farsi seguire da un pubblico aperto per il quale forse e' stato pensato, non fosse appunto che per la presenza del granitico attore inglese.

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