Regia di Paolo Uzzi, Giovanni Vernia vedi scheda film
Altro nefasto passaggio al grande schermo per un comico TV. Pochissime le idee, zero le risate, tante invece le ovvietà.
"Ti stimo fratello" è la dimostrazione, l'n-sima, che i rapporti di forza fra cinema e televisione nel nostro Paese si sono ormai completamente ribaltati. Se in passato la TV era la sorella minore del cinema, e i suoi personaggi facevano carte false pur di avere piccole parti sul grande schermo, oggi quegli stessi personaggi la fanno da padrone e vengono chiamati al cinema a non far altro che riproporre se stessi. È qui il caso di Giovanni Vernia, così come lo sono stati in questi anni quelli di Aldo, Giovanni & Giacomo e Checco Zalone, solo per citare i più eclatanti. Il film in se è una scemenza indecorosa, manco a dirlo: zero le risate, tante le ovvietà. Eppure ha incassato bei soldini al botteghino, questa la triste realtà culturale italiana.
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