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La parte degli angeli

Regia di Ken Loach vedi scheda film

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GIMON 82

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La parte degli angeli

di GIMON 82
8 stelle

E' bello il cinema di Ken Loach,perchè puro ed intenso,originale e figlio di un neorealismo moderno,da strade luride e figure inette.E' bello ogni tanto accomodarsi in sala e godere di attori sconosciuti,gente comune alle prese con la macchina cinema.
l'ultima fatica di Loach è puro "socialismo da strada",un marxismo non dogmatico pero',ma semplice ed ironico,una sorta di favola moderna,dove il riscatto di una vita amara passa dalle papille gustative.Fonte di rivincita è il sapore del whisky,o se vogliamo la "parte angelica",un 5 per cento esalato nel freddo e grigio paesaggio scozzese.Robbie è un perdente nato,un viso da moderno "Scarface" di strada,col destino segnato sulla pelle.L'amore per Leonie la sua dolce fidanzata e l'arrivo di un figlio cambiano le carte in tavola,invece di una pena detentiva Robbie viene affidato ai lavori socialmente utili.L'incontro con Henry un assistente sociale con la passione del whisky è la salvezza di Robbie,ripudiato a suon di pugni da suocero e cognati,si riscattera' attraverso la conoscenza della degustazione del whisky.Loach sceglie i toni da commedia,sullo sfondo di una Glasgow grigia e malfamata,dove pugni,alcol e furti sono il quotidiano dei giovani."La parte degli angeli" avrebbe in altre mani una simbologia drammatica,segnata dal dolore e dal destino infame.Il simpatico Loach ci viene incontro,mettendoci il tocco agrodolce da humour britannico,caraterizzato da un allegra brigata di "facce da strada" alle prese coll'impresa della vita.Robbie è affiancato da una "corte dei miracoli" d'inetti e vagabondi,ma irresistibili nella loro purezza candida e sfacciatamente ignorante.I ragazzi di Loach sono la schiera che fa a pugni con la vita,l'incontro con Henry è per Robbie metafora del riciclo personale,di una rivincita verso il passato balordo.Facendo cio' la truffa del whisky diviene gioco "innocente" nelle mani di poveri diavoli,per regalarsi o regalare un futuro migliore a se e gli altri.Il Regno unito di Loach è ancora una volta genia da proletariato,lontano dai canoni borghesi e aristocratici,vicino al cuore di gente in crisi nell'economia e nella vita.Ci piace il Loach ironico,contro le brutture del mondo,un cinema antiborghese,dove noi tifiamo per i "Brutti,sporchi e cattivi".Gli "angeli" sono loro,i ragazzi sfortunati,che si rinventano attraverso una nuova lezione,aguzzando un ingegno sconosciuto a loro stessi.Non vi è dubbio che il "deus ex machina" del film sia il rubicondo e simpatico Henry,è lui a far scoprire a Robbie una risorsa nascosta di sè,un talento sconosciuto al ragazzo,coperto dal passato di droga e pugni.Opera ottimista ma non edulcorata,semplice e pragmatica come solo il "cinema da strada" sa esserlo.Vorrei poter osare dicendo che film come la "Parte degli angeli" andrebbero proiettati nelle carceri,perchè donano speranza e ottimismo ad una schiera "minore" nel sociale,ma Robbie dimostra il contrario,anche il perdente guardandosi dentro puo' scoprirsi vincente.....e questo non è poco......

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