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La parte degli angeli

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Regia di Ken Loach

Con Paul Brannigan, John Henshaw, William Ruane, Gary Maitland, Jasmine Riggins, Siobhan Reilly, Roger Allam, Daniel Portman... Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (6)

Trama

Robbie si intrufola furtivamente nell'ospedale in cui la fidanzata Leonie ha appena partorito e, abbracciando il figlio appena nato, gli promette che avrà un'esistenza migliore della sua, costretto alla fuga perché braccato dal padre di Leonie e dalla polizia che lo insegue a causa di un reato commesso. Riuscito a evitare la detenzione in prigione, mentre sconta la sua condanna offrendo servizi utili alla comunità, Robbie incontra tre piccoli criminali che non riescono a trovare lavoro per via dei loro trascorsi. Insieme, progettano di dare un nuovo corso alla loro vita grazie a ciò che Robbie ha imparato dall'educatore Henri sul whisky, mettendo in piedi una truffa.

Approfondimento

INCONTRARE LA PERSONA GIUSTA

Cosa accade nella mente di un giovane che ancora non è riuscito a trovare un lavoro quando viene al mondo il suo primo figlio ed è costretto a ripianificare il suo futuro, consapevole di doversi prendere cura di un altro essere umano? Questo è l'interrogativo da cui sono partiti il regista Ken Loach e lo sceneggiatore Paul Laverty nello scrivere il copione di La parte degli angeli e nel tracciare le linee descrittive del personaggio di Robbie, protagonista della pellicola.

Nonostante la storia sia realistica e abbia un potenziale altamente drammatico, La parte degli angeli con i toni leggeri della commedia mette in scena una piccola favola dal sapore quasi magico. Robbie ha avuto un passato tragico e non ha intenzione di far vivere al figlio quello che hanno già passato lui, suo padre e suo nonno, tre generazioni di disoccupati allo sbando. Guardando dentro se stesso, sa che non vuole essere così come lo descrive il padre della sua ragazza. Il prendere coscienza della sua reale condizione è un primo passo per andare contro la sfiducia del mondo circostante e cercare di ottenere qualcosa di diverso, sebbene non sia sicuro di avere la forza necessaria per cambiare lo status quo. Ha bisogno di qualcuno che lo sproni e questo qualcuno si palesa con la comparsa di Harry, il mentore incontrato mentre è in comunità. Incontrare la persona giusta al momento giusto può cambiare la vita, soprattutto se si vive una condizione vulnerabile. Harry è quel tipo di persona che riesce a percepire il vero potenziale degli altri: descritte spesso come pigre, avide e inette, le giovani generazioni hanno bisogno di qualcuno che invece le aiuti a scoprire le proprie qualità intrinseche. Quello che dovrebbe essere il vero compito delle autorità di vigilanza al servizio della comunità spesso finisce con il trasformarsi in un lavoro non facile, caratterizzato da forme d'autorità rinnegate e non accettate. Nel caso di Harry però è differente: come i ragazzi che assiste, anche lui ha avuto un'esistenza travagliata e sa cosa significhi reinventarsi una vita.

DALLA STRADA AL SET

Le premesse del film di Loach trovano molti riscontri nella realtà, trasformandosi in favola anche per un vero giovane un tempo violento. Gli spunti sul lavoro delle autorità sono infatti arrivati grazie ai suggerimenti di John Carnochan, un alto funzionario di polizia, che ha lavorato per molto tempo a contatto con bande di giovani teppisti di Glasgow, ricorrendo alla strategia della collaborazione e non della guerra. È stato lo stesso Carnochan ad aver presentato il giovane Paul Brannigan allo sceneggiatore Paul Laverty. I due si erano ritrovati spesso faccia a faccia negli scontri per le strade di Glasgow per poi finire a collaborare. Impressionato dal carattere brillante e riflessivo di Brannagan, Laverty ha proposto a Loach di provinarlo per il ruolo da protagonista di La parte degli angeli. E, come accaduto già per Kes (1969) e Sweet Sixteen (2002), Loach per la terza volta in carriera sceglie di poggiare il suo lavoro sulle spalle di un esordiente senza alcuna esperienza o studio specifico nella professione attoriale.

IL LAVORO PER UN FUTURO MIGLIORE

Nel raccontare una storia su una generazione di giovani alle prese con l'incertezza lavorativa degli anni Duemila, Ken Loach sceglie di girare nuovamente a Glasglow, rispettando in questo modo la flessione linguistica di Brannigan e sottolineando lo spirito collettivo che permea la città, a differenza di altre in cui la cultura della gente è soprattutto individualista. Per spiazzare lo spettatore, nel raccontare una storia giovanile Loach si cimenta anche con un genere lontano dalla sua produzione: la commedia. Nonostante già in Sweet Sixteen e Kes fossero protagonisti dei personaggi molti giovani, il regista aveva sempre optato per toni tragici e drammatici ma per La parte degli angeli ha preferito dare risalto alle situazioni comiche, trovando qualcosa di divertente anche negli "incidenti di percorso" che accompagnano i personaggi. Per Loach, realizzare una commedia non differisce molto dal realizzare un dramma. Non essendo una slapstick, si tratta pur sempre di un genere alla cui base vi stanno le interazioni tra i personaggi, capaci di strappare un sorriso piuttosto che una lacrima. Lo scopo finale era quello di mettere in scena situazioni pur sempre veritiere e realistiche, tanto che non mancano in La parte degli angeli alcuni momenti bui che portano lo spettatore a riflettere sulla disoccupazione giovanile, sulle responsabilità genitoriali e sull'opinione negativa che spesso si ha dei piccoli criminali. Rappresentando un universo di ragazzi alla deriva per colpa di un mondo che non ha tempo per loro, Loach suggerisce come il lavoro (e la possibilità di garantirsene uno, magari creandoselo di sana pianta) sia la risposta giusta per la cessazione della violenza giovanile e la costruzione di un futuro migliore per le prossime generazioni.

ANALOGIE LOACHIANE

Al di là del genere, La parte degli angeli ha molti punti in comune con i precedenti film di Loach con protagonisti dei personaggi giovani, tutti impegnati a realizzare un progetto. Il ragazzo di Sweet Sixteen, ad esempio, deve raccogliere fondi per comprare casa alla madre appena uscita di galera così come Billy Casper in Kes deve addestrare il suo falco. Tutti mostrano quale sia il grado di impegno, conoscenza,  talento o volontà di imparare, che i protagonisti sono in grado di mettere in atto per raggiungere lo scopo prefissato. Si tratta in ogni caso di ottenere risultati insperati in contesti altrettanto improbabili.

Note

Sembrerebbe il terreno di partenza per il consueto spaccato di degrado sociale “alla Loach”, quando, repentino, il whisky inizia a scorrere e infradicia il dramma di humour, trasformandolo in quella che è probabilmente la miglior commedia dell’anno. Educato da un paterno tutore alle gioie della degustazione, anziché attaccarsi alla bottiglia Robbie sorseggia dal bicchiere, dimostrando fiuto e contagiando la sua banda di misfits (sboccati e ignoranti ma genuini al 100% come i loro interpreti, tutti o quasi non professionisti) con la passione per il malto ben lavorato. E tra i fumi del dorato nettare ecco materializzarsi una possibilità inedita per i perdenti cronici: un whisky rarissimo, purissimo, da élite d’intenditori, sta per essere bandito all’asta.

Trailer

Commenti (12) vedi tutti

  • Tipica ambientazione alla Loach, che stavolta sceglie un registro più leggero del solito, per una storia di redenzione e di speranza. Meno denso del solito, ma comunque godibile. Voto: 3 stelle e mezza (2024)

    commento di robynesta
  • Ancora un film di Loach con dei protagonisti "perdenti" ma stavolta non ci si demoralizza troppo

    commento di Artemisia1593
  • Grande Ken Loach. Qui oltre alla denuncia sociale c'è una parte di commedia che fa sorridere. Bel film.

    commento di DelfinoDelfino
  • Adoro il cinema di Ken Loach, paladino dei perdenti e maestro di realismo, duro e puro. In questo film il tocco di commedia è un valore aggiunto.

    commento di corradop
  • Un pò meno arrabbiato del solito (ma lo preferisco più incazzoso!). Voto: 6 (sei).

    commento di Roberto Morotti
  • Ci sono registi che fanno film e ci sono registi che fanno manifesti sociali. Ken Loach fa film e manifesti sociali. Altra perla nella sua collana

    commento di Gibbon92
  • La parte degli Angeli deliziosa commedia drammatica diretta con sagacia ed umiltà da Ken Loach, merita la visione.

    leggi la recensione completa di claudio1959
  • Non sempre tutto è perduto, ovvero la fiducia nei giovani, anche in quelli più disperati, di Ken Loach

    leggi la recensione completa di laulilla
  • Lo ritengo un Ken Loach minore.

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Ma angeli, per Ken Loach, sono forse anche tutti i suoi strampalati e sfortunati personaggi, una sterminata platea di persone chiamate Joe, Mick, Paul, Sam, Maya, tutta gente alla ricerca di una vita migliore.

    leggi la recensione completa di michemar
  • Pellicola nella quale gia' la Trama non m'interessava per niente … quindi poi l'ho visto e me ne e' fregato ancora meno !!! Insopportabile.voto.0.

    commento di chribio1
  • PIACEVOLE ANCHE QUESTA VOLTA INDULGE ANCHE DI PIU' IN UN LINGUAGGIO,SE POSSIBILE,…ROBUSTO! BRAVI TUTTI,KEN SEMPRE GRANDE.

    commento di fralle
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

laulilla di laulilla
9 stelle

  I giovani ad alto rischio di devianza – quelli che, nelle periferie urbane, si sono fatti le ossa per sopravvivere – sono dappertutto visti con diffidenza, dato che la loro vita irregolare è spesso fatta di risse, di furti, di violenza, che vivano a Milano, a Parigi o a Glasgow, come i quattro protagonisti di questo film.     I tentativi di far accettare a… leggi tutto

27 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

Kurtisonic di Kurtisonic
6 stelle

Commedia agrodolce firmata Ken Loach che a sorpresa realizza uno dei suoi consueti spaccati  sociali, risultando più equilibrato e obiettivo senza che rinunci alle proprie manifeste posizioni ideologiche. I protagonisti sono sempre gli stessi, in tuta e scarpe sportive marca tarocco, i sottoproletari destinati al lavoro che non c’è più, che non hanno altro da fare che bere e fare a botte.… leggi tutto

15 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

BobtheHeat di BobtheHeat
4 stelle

Le buone critiche , unite al premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes, mi avevano convinto a ritornare a vedere, con sereno ottimismo, un film di Ken Loach in sala. Dopo un buon incipit, mi è stato subito chiaro che, anche questa volta, l'Autore inglese non era stato in grado di ritornare ai suoi risultati migliori, ottenuti segnatamente agli inizi degli anni '90, con  film quali… leggi tutto

2 recensioni negative

2023
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Trasmesso il 10 dicembre 2023 su Rai 5
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claudio1959 di claudio1959
6 stelle

La parte degli angeli Gran Bretagna/Francia 2012 la trama: Robbie è un uomo giovane di Glasgow senza arte né parte, viene condannato per rissa in luogo pubblico. Questa volta però il giudice vuole essere magnanimo e comprensivo, nonostante la fedina penale di Robbie non sia immacolata. Viene condannato solo a 300 ore di servizi sociali, per via del tentativo di…

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jonas di jonas
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Alcuni delinquentelli, introdotti da una divertente scena processuale, vengono condannati a svolgere attività socialmente utili: fra di essi c’è il giovane Robbie, neo padre invischiato in un’interminabile faida familiare e rifiutato dai parenti della compagna, ma fermamente deciso a riscattarsi; per fortuna il suo sorvegliante è disposto a concedergli…

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Recensione
Utile per 9 utenti

Recensione

tobanis di tobanis
6 stelle

Mah non mi ha convinto del tutto questo film di Ken Loach. Innanzitutto, cos’è? Catalogato come commedia, ma non direi proprio, soprattutto quando il nostro viene pestato dai teppistelli di Glasgow (lui è uno di questi, per carità), o le vicende con moglie e figlio…Mah, ridere non fa ridere, sorridere neanche; è un film con continui cambi di registro. Si…

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Recensione
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2016
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