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Educazione siberiana

Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Educazione siberiana

di GIMON 82
6 stelle

Un occasione mancata.....
Ecco come si presenta il Salvatores "da espatrio","Educazione siberiana" di Lilin si presenta come l'ennesimo romanzo di formazione criminale.Salvatores ne trae il succo principale,trasponendolo sullo schermo in forme pretenziose,da epicismo "Leoniano".Effettivamente vengono subito in mente i nomi di Leone o Coppola(blasfemamente). Qui si rimane pero' al margine,manca la poesia di "C'era una volta in America" e il barocchismo e l'esaltazione dei valori visti nel "Padrino".L'opera di Salvatores è un qualcosa d'incompiuto.Si parte da un lembo di terra dimenticata,la steppa siberiana dei diseredati.C'è un ordine maggiore a stilarne le regole di vita o di comportamento.Giudici supremi al volto di John Malkovich,sulfureo "nonno" al servizio dell'ordine pubblico e della voce di Dio.la voce grave del patriarca risuona anche nella regia di Salvatores.Il buon Gabriele si mostra a tratti radicale,nel trattare bassifondi poveri ed emarginati,orientato in cio' verso forme di citazionismo passato.L'epopea criminale proposta è pero'superficiale,a tratti godibile e ben costruita.Ma è l'approfondimento di storie e" facce" a non funzionare.Non vi voglio sembrare sedotto dal fascino sinistro del crimine.Ma film come quelli di Leone,Scorsese o Coppola dove li mettiamo? e gli eroi romantici di Melville? non è per cadere in scampoli retorici,o tantomeno fare dietrologia,ma il "crimine vero" da grande schermo è ben altra cosa.Il film di Salvatores si mantiene infatti a galla,in simbologie "piacione" e scontate o in ralenty" sanguinei"compiaciuti e birichini.Dispiace dirlo,ma "Educazione Siberiana" mi ha convinto poco e a meta'.Non che sia inguardabile,ma l'ultracelebrazione del trailer faceva presagire un film sfavillante.E io personalmente da fan sfegatato del genere gangster ero li ad aspettarmi il capolavoro.Anche Salvatores si è lasciato catturare da strane malattie di compiacimento.La storia a disposizione del regista era di quelle toste e dure.Amare e intrise di etica antica sono le fredde terre siberiane.Il film visto stasera mostra solamente a meta' un pezzo di "caste chiuse",dove l'epidermide dipinta narra di lacerazioni,dolori e crimini.Una  "yakuza ghiacciata",agli antipodi del capitalismo.I protagonisti del film mostrano tratti  ambivalenti,Kolima rimane radicato alle leggi "divine" del clan,Gagarin viene sedotto dalle sirene globali,post muro di Berlino.E' una storia dolce,tragica e violenta quella di "Educazione Siberiana",dalla quale c'era innumerevole materiale per trarne un ottimo film.Si assiste pero' ad un ritratto enorme nascosto,solo a meta' negli intenti o nel percorso narrativo.Non vi è una forza filmica a sorreggerne le sorti.Men che meno  un carisma attoriale,a parte Malkovich e Peter Stormar ottimi nei loro ruoli sinistri ed emblematici.Peccato per la poverta' scritturale,inaspettata da un duo come Rulli e Petraglia.La sceneggiatura è in parte riuscita,nel riscrivere ambienti e "maschere" patibolari,funzionali alle logiche criminali.Ma il tratto scritturale e registico è sconclusionato e disomogeneo nei flashback temporali.Non vi è un filo logico a guidare le gesta dei personaggi,sopratutto nella centralita' femminile di Xena,la "voluta da Dio".Emblema centrale nella storia,una sorta di "deus ex machina",l'algida e disturbata ragazza rimane su in superficie,assiste e subisce il male e il bene quasi passivamente,come richiede la storia.La ragazza fa parte di un ordine imposto dal destino e dalla vita,dovrebbe guidare con la sua purezza le logiche vitali del clan.La regia pero' la relega in un punto marginale,nell'impasto narrativo del film che non  fa breccia nel nostro cuore.Il tutto non si sa dove vada a parare,ci si affida al fato,si capisce solo che la "vita è una guerra" e dobbiamo imparare a viverla e combatterla.Noi ci accontentiamo di affidarci sulle ali delle bianche colombe in stile "Miracolo a Milano",che il patriarca Malkovich affida al cielo.Perlomeno le pure colombe non mentono come l'ultima fatica del sopravvalutato Salvatores........

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