Trama
Per mantenere la moglie e i due figli e soddisfare i bisogni indotti dalla modernità, il napoletano Luciano (Aniello Arena) fa il pescivendolo insieme al cugino e si districa tra piccole truffe. Nel suo piccolo, ha però un grande desiderio: sogna di partecipare al reality Grande Fratello, con la speranza di avere un ritorno economico dall'avventura televisiva che gli permetterebbe di cambiare vita e futuro e di assecondare una certa dose di narcisismo insita in lui. Divenendo ossessionato dall'idea, finisce con il perdere il senso della realtà, distorcendo la percezione di ciò che lo circonda.
Approfondimento
REALITY: NOTE DI REGIA
Dal pressbook di Reality divulgato in occasione del Festival di Cannes, riportiamo le note di regia che offrono alcuni spunti interessanti per collocare quest'opera e comprendere l'approccio che Garrone ha avuto nei confronti del film.
"Dopo Gomorra (2008) volevo cambiare registro e affrontare un tipo di film differente. Per questo ho deciso di girare una commedia: Reality.
Reality è nato da una storia semplice ma vera che abbiamo trasformato per riflettere sul panorama della contemporaneità. È un viaggio fatto di anticipazioni, di speranze, di sogni. Si svolge su due livelli: il primo è esterno, geografico; il secondo è invece interno e psicologico. Questi due livelli sono tuttavia intimamente connessi e il paesaggio culturale è precisamente ciò che dà corpo ai personaggi che animano la nostra storia.
Reality è un film che parla di come noi percepiamo il reale: è la storia di un uomo che abbandona la realtà per entrare in una sua dimensione fittizia e personale. Penso a Luciano, il protagonista, come a un Pinocchio dei giorni nostri, un uomo innocente e naïf.
L'ho seguito con la mia macchina da presa come se lui stesse vivendo un'avventura fantastica. Durante le riprese ero costantemente alla ricerca di quel delicato equilibrio tra il sogno e la realtà. Ero sempre alla ricerca, anche da un punto di vista figurativo, di una certa qualità fiabesca, una sorta di realismo magico."
Note
L’aspirazione al Grande Fratello, quel bunker di eletti che ti cambia la vita se non sai che vita vuoi, tocca il pescivendolo Luciano in occasione d’un provino. Saracinesca e banco al quartiere Barra e un traffico di robot di cucina, vive l’attesa di una convocazione con spostamenti progressivi dal desiderio al delirio al desiderio delirante, fino a sentirsi “assente non giustificato” dal programma, scatenando una nevrosi di controllo che è comica, tragica e simbolica (la vendita della pescheria, il grillo che lo fissa in casa, la donazione ai poveri). Per il medico è «trauma da GF», dopo le trasmissioni passerà (Arena, attore carcerato, parafrasa Totò dove Totò sembrava la marionetta sorvegliata da un dio/giudice). È fondamentale, ma non lo diciamo, come Luciano riesca a introdursi nella “casa” tra i vanagloriosi protagonisti, un fantasma nella sua patria di spettri. E ora fuori i nomi: Fellini, Visconti, Germi, De Sica...
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- Grand Prix speciale della giuria al Festival di Cannes 2012
Commenti (11) vedi tutti
Opera dai tratti anche pirandelliani che scava in un'esistenza lacerata tra psiche e realtà, condannata a cadere nell'irretimento fantasmatico provocato dalla cultura di massa che promette sogni alienanti a chi lo è già. Grande Garrone.
commento di logosGarrone tratta un tema attualissimo, l'inutilità e lo schifo dei reality, il particolare il GF, che diventa strumento di pazzia per persone "semplici" e che vivono per loro sfortuna in una ignoranza che posta davanti a certe condizioni potrebbe trasformarsi da ignoranza a pazzia pura.
leggi la recensione completa di ClintZoneManca il doppiaggio!!! Voto 1-----
commento di BradyQuesto film è una cosa oscena,penso che una vergogna del genere,non si dovrebbe neanche far vedere... Voto 0
commento di ILDIODELLERECENSIONIUn'opera imperdibile,uno dei migliori lavori del regista.
leggi la recensione completa di ezioIdea azzeccata, ottima ambientazione, interpreti "veri", ma dopo una prima parte che fila con i tempi giusti della commedia, il film rallenta e la storia perde brio, facendo affiorare la noia. Peccato perché l'insieme funziona, ma stile felliniano e commedia non (sempre) sono in sintonia.
commento di fbrazza54Gran bella commedia di quelle intelligenti che il nostro cinema era un tempo capace di proporre grazie ai vari Monicelli, Risi, Salce, ecc. e che sembravano ormai razza definitivamente estinta in Italia. Da non perdere.
leggi la recensione completa di marcopolo30Un sogno che acceca, una vita che ne rincorre altre e smarrisce la sua direzione. Reality è un capolavoro lucido e tristissimo, un elzeviro su ciò che siamo diventati, una canzone triste innalzata alla incapacità di (accettare di) essere se stessi.
leggi la recensione completa di MarioCHo resistito 50 minuti. Poi ho staccato tutto.
commento di dudemon16Voto al Film : 8
commento di ripley77Da qualche tempo li incontri ovunque, anche in pieno giorno. Indossano vestiti stravaganti, hanno le pupille dilatate e il trucco sfatto. Sono assenti, ridono nervosamente e vi avvicinano solo per chiedere: "Dove si va per il sogno?"
commento di michel