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Marigold Hotel

Regia di John Madden vedi scheda film

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La recensione su Marigold Hotel

di Furetto60
7 stelle

Piacevole, commedia di matrice "british" con intelligenti spunti di riflessione

Ubicato nell’India più povera , nel cuore del Rajasthan, paese magico e colorito , gestito con passione dal giovanissimo  sognatore Sonny Kapoor, il Marigold Hotel, non è pronto ancora per ricevere ospiti. Diversamente da come è descritto e illustrato nella brochure, surrettiziamente taroccata, che ne decanta stile e servizi, l'albergo è fatiscente e in totale rovina,manca perfino l'elettricità e il telefono, ha un impellente bisogno di ristrutturazione, ma nel frattempo sette pensionati inglesi, allettati dalla ingannevole pubblicità, alla ricerca di se stessi, motivati da un grande bisogno di cambiamento, decidono di partire, cosi prendono lo stesso volo, per raggiungere la stessa destinazione, lo stesso hotel, il Marigold per l’ appunto. Sono Evelyn, una sensibile vedova sul lastrico, a causa dei debiti lasciati in eredità dal marito, Muriel una ex governante scontrosa e piena di pregiudizi verso l’india e i suoi abitanti, relegata su una sedia a rotelle, in attesa di un intervento all'anca, Graham il Giudice dell'Alta Corte, sulle orme del suo ambiguo e doloroso passato, Douglas un ex funzionario governativo mite e vessato da una moglie capricciosa e perfida, privi di risorse perché hanno finanziato l’avvio dell’attività imprenditoriale della figlia,poi c’è Madge una pluridivorziata a caccia di marito e per finire Norman un single anziano, impenitente  donnaiolo. All'inizio i membri dell'eterogeneo gruppo sembrano ,rassegnati al loro destino,sono imbarazzati e impacciati,a disagio in un paese straniero, con una cultura e dei costumi completamente diversi, in balia di un ragazzotto pieno di entusiasmo, ma che  non è nemmeno riuscito ad emanciparsi dal giogo della madre, che vorrebbe vendere l’albergo e imporgli per moglie una persona di sua fiducia, senza considerare che il figlio è innamorato di un’altra, dunque tutti molto preoccupati e incerti riguardo al loro futuro. Tuttavia dopo i primi impedimenti, le inevitabili peripezie, gli incontri e le nuove scoperte,in quelle squallide camere, prive di qualsiasi ragionevole confort, tra polvere e rubinetteria d’annata, questi “turisti per caso” troveranno un nuovo equilibrio. Il film sfrutta una geniale ispirazione, gli anziani per definizione sono considerati da sempre arroccati alle loro abitudini e incapaci di adattarsi al nuovo, viceversa qui la tesi è rovesciata, le persone che all’inizio sembrerebbero votate a soccombere alle novità e alla vita, ritrovano in quell’ambiente sospeso tra incanto e miseria, inaspettatamente la forza e la voglia di riprendere in mano la loro vita,rinnovandosi. Il racconto parte in sordina, ma via via che lo sviluppo procede, il ritmo cresce fino a diventare scoppiettante, quando la storia accelera in attesa della ricomposizione finale, in cui ognuno troverà la sua dimensione e il suo posto al sole,perfino Sonny riuscirà a persuadere la madre, ad accettare il suo amore per Sunaina.Il regista Madden emancipa i suoi personaggi, fa compiere loro, il magico salto di qualità, sciogliendoli dalla inibizione del passato, lasciando che a turno prendano risolutamente coscienza e posizione, L’india non è solo una località geografica, ma è un luogo dell’anima, che coincide con un'apertura esistenziale.

La piacevole commedia ha un tono tipicamente british, nell’accezione più nobile del termine, con una sceneggiatura sobria, ma ricca di umorismo e di intriganti sfumature ironiche, avvalendosi di un cast britannico di grande valore e rispetto.

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