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21 Jump Street

Regia di Phil Lord, Chris Miller vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 21 Jump Street

di M Valdemar
4 stelle

I precog sono tra noi. Rallegriamocene.
Essi sono soggetti dotati di capacità precognitive e di intelligenza fuori dal comune, che scrutano il futuro, ascoltano i toni dubitativi, anticipano le critiche. Non prima, naturalmente, di aver studiato (si fa per dire) il passato, saccheggiandone quanto basta per plasmare una “nuova” pastetta da gettare nelle voraci fauci, avide d’idiotico divertimento, di giovini perditempo perdineuroni.
L'anticipo è fondamentale, la reiterazione è vitale, l’autodenuncia è deviante: l’obiettivo è pienamente (e fieramente) centrato.
Dei geni, gli autori di 21 Jump Street (soggetto di Jonah Hill e sceneggiatura di Michael Bacall). Già nei primi minuti si mettono le mani (sporche) avanti facendo proclamare a un personaggio la natura ultraderivativa del film (per mezzo di una rozza metafora), data non solo perché si tratta di un adattamento - l’ennesimo - di una serie tv di successo degli anni ottanta, ma soprattutto per quello che ciò certifica: la scarsezza di idee di Hollywood e dintorni. Non solo: in poche parole l’ammissione dell’”inganno” perpetrato nei confronti degli spettatori e il modo per “farla franca”.
Così, basta già “astutamente” schernirsi - buttandola lì come niente fosse - sulle proprie nefande attività di grossolano frullatore di stereotipi (il poliziotto nero sempre incazzato; lo studente aitante ma tardo, e quello cicciotello imbranato ma secchione, e così via) o far più e più volte riferimento ad alcune ovvie, incredibili, elefantiache perplessità (il manzo bietolone Channing Tatum che fa la parte di un liceale!) per ottenere un comodo lasciapassare e al contempo darsi un tono di commedia intelligente e sagace.
In sostanza: l’autoincriminazione conduce all’autoassolvimento. Sicuro e garantito.
Il pubblico - in evidente modalità auto-inebetente - ha mostrato di apprezzare: giustificazione firmata.
La realtà è che 21 Jump Street è un’opera scadente e furbacchiona, a tratti noiosa, che mette in fila (disordinata seppur premeditata) un’impressionante serie di clichè tipici degli high school movies, in cui non manca proprio nulla: dagli studenti divisi per categorie all’insegnante ninfomane, dal ballo della scuola (anche luogo del finale) agli sballi da alcool e droghe, dagli amorazzi e virili amicizie ai selvaggi e scatenati party (attenzione: il suddetto Bacall è lo stesso sceneggiatore di Project X!). La traccia poliziesca (i due neo diplomati agenti che si devono infiltrare nella loro vecchia scuola per dare la caccia agli spacciatori di una nuova droga, responsabile della morte di un liceale) è meramente pretestuosa, ed altresì fiacca, prevedibile, puerile.
Quello che conta è solo ed esclusivamente il lato umoristico, peccato che abbondi di battute e situazioni scontate e riciclate, e di un’accozzaglia impudente e fine a se stessa di parolacce e imprecazioni, tant’è che pare di assistere a un festival della scurrilità. Si ride poco e male.
Non salva la baracca nemmeno la comparsata di lusso di Johnny Depp (alle prese con un divertente - ancorché intuibile - travestimento …) e del suo compare Peter DeLuise, che riprendono i loro vecchi ruoli della serie tv originale: la sorpresa dura pochi istanti giacché i due vengono brutalmente e velocemente liquidati (viene da pensare che Depp abbia accettato il cameo solo a patto di uscire di scena definitivamente).
Debole e deludente anche l’interpretazione dei due protagonisti: se dall’istrionico Jonah Hill era lecito aspettarsi di più (efficace solo all’inizio come clone di Eminem/Slim Shady), ed invece si limita a riproporre il suo abusato repertorio (sarebbe ora di crescere), Channing Tatum, che non è proprio un fine attore, evidenzia tutte le difficoltà a sostenere un ruolo brillante.
Nel pieno e puntuale rispetto delle regole, nel finale si minaccia il sequel, coi nostri eroi “promossi” al college. A seguito del forte riscontro al box office, in primis quello USA, il capitolo secondo è già stato annunciato e dato in uscita per il 2013.
I precog prevedono un altro successo. Che rimarrà “impunito”.

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