Regia di Gareth Evans vedi scheda film
Film di arti marziali a metà strada tra il wuxia e Tarantino. Ottimo l'aspetto coreografico dei combattimenti, ma intorno c'è il vuoto più assoluto.
Incuriosito dai quintali di incenso con cui è stato cosparso il recente “The Raid 2” ho pensato di andare a riscoprire il film matrice, questo curioso caso del Gallese paffutello che dirige film d'azione di culto (a suo modo) a Jakarta. E bene, a conti fatti non posso certo condividere lo smisurato entusiasmo che tanti sembrano provare per il suo film, direi che, dovendolo riassumere con una battuta, siamo di fronte a “When Wuxia meets Tarantino”. Si spara, ci si accoltella, ci si pesta... e poco più. E pur riconoscendo l'ottima qualità coreografica nei combattimenti corpo a corpo non me la sento di dare un giudizio positivo a un'opera del genere dove tutto quel che è cinematografo viene lasciato in secondo piano per far posto alle evoluzioni marziali dei sottilissimi personaggi che popolano la storia. Come era solito chiosare TV Sorrisi & Canzoni: “Per gli amanti del genere”.
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