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Isole

Regia di Stefano Chiantini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Isole

di hallorann
8 stelle

Al di là dei meriti artistici ciò che piace dell’operazione ISOLE, visibile in streaming dopo l’uscita lampo nei cinema, è il fatto che tante piccole produzioni italiane destinate a restare invisibili potranno (chissà, speriamo) usufruire di questa novità per essere finalmente visionate da un pubblico maggiore. Certo la magia della sala non si discute, però siamo sinceri ISOLE senza questa trovata del sempre in gamba Gianluca Arcopinto, produttore del film, non l’avremmo mai visto. Stefano Chiantini al terzo lungometraggio potrà beneficiarne per il futuro (magari rilanciando le sue opere precedenti), lui e altri registi. ISOLE è un film sull’Italia di oggi: l’intolleranza e i pregiudizi comuni anche nel meridione. Ambientato nelle isole Tremiti ha come protagonisti Ivan un immigrato irregolare che fa il muratore, vorrebbe essere pagato ma riceve botte. Don Enzo, un sacerdote colpito da ictus, terminato il periodo di ricovero fa rientro a casa accompagnato dalla sorella Wilma e da Martina, una ragazza disadattata di cui si occupa e che per scelta non parla. Ivan sbandato e senza lavoro si introduce con discrezione nella casa di Don Enzo, il quale nonostante il carattere burbero preferisce il suo aiuto a quello della sospettosa e invadente sorella. Ivan stabilisce un buon rapporto con il prete e Martina, con la ragazza nasce un’intesa e una simpatia fatta di piccoli gesti e gentilezze. “Lo zingaro” viene giudicato come usurpatore e ladro a prescindere dalla piccola comunità rappresentata da Wilma, il capo mastro e un operaio. Martina invece una pazza, “pericolosa e imprevedibile”. Don Enzo come un rincoglionito che “non ci sta più con la testa”. Da alcuni particolari veniamo a sapere il perché del dolore e del “mutismo selettivo” di Martina. La gente è cattiva, non tollera neanche un innocente ballo tra Ivan e Martina. Wilma denuncia l’immigrato perché sprovvisto di documenti costringendolo a lasciare l’isola e l’Italia. Martina lo raggiunge poco prima che parta…Alle volte basta una parola, un sorriso per riconciliarsi con se stessi e il mondo circostante. Opera lieve, parente di RESPIRO di Crialese, matura nell’affrontare tematiche scottanti e vergognose per il nostro paese (la diffidenza verso il “diverso”, l’inospitalità, il razzismo strisciante e in tempi recenti di Stato). Declina in maniera asciutta amarezze e asperità nella intramontabile forza dei sentimenti e nei silenzi carichi di significato. Martina è un’aderente e umile Asia Argento (dalle parti di COMPAGNA DI VIAGGIO di Del Monte), Ivan il già apprezzato Ivan Franek, il ruvido Don Enzo Giorgio Colangeli (un attore strepitoso), brava nel non facile ruolo di Wilma Anna Ferruzzo. In parti minori si segnalano Alessandro Tiberi nei panni del giovane prete e il carabiniere amico e comprensivo di Paolo Briguglia.

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