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La collina dei papaveri

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Regia di Goro Miyazaki

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Trama

Giappone, anni Sessanta. Umi, una timida adolescente, gestisce una pensione sul mare nei pressi di Yokohama. Suo padre è stato ucciso in guerra, la madre è continuamente in viaggio e di conseguenza Umi è costretta a dividersi tra lo studio e l'attività lavorativa di famiglia. Il compagno di classe Shun, un ragazzo senza famiglia, vive in una residenza per studenti che sta per essere distrutta per lasciare spazio alla costruzione di nuovi edifici per le Olimpiadi di Tokyo del 1964. Umi e Shun si avvicinano quando gli studenti, stanchi di vedere annullare anni di secolari tradizioni dall'invadenza della modernità, inscenano una protesta contro l'abbattimento del dormitorio. Lentamente i due si accorgono che a unirli non è una semplice amicizia, permettendo loro di vincere le rispettive solitudini. Un vecchio segreto legato alla loro nascita, però, modificherà per sempre i loro destini.

Approfondimento

LA COLLINA DEI PAPAVERI: IL VALORE DEL SOSTEGNO RECIPROCO

La Collina dei papaveri è ambientato nel 1963 a Tokyo, un anno prima dei Giochi Olimpici, un periodo in cui il Giappone stava passando da un periodo di confusione dovuto alla sconfitta della Seconda guerra mondiale a un periodo di forte crescita economica. La protagonista Umi incontra e si innamora di Shun, un ragazzo della scuola che frequenta, e insieme i due imparano a crescere grazie al loro amore.L'idea di raccontare una storia lontano nel tempo non deve però far pensare a una sorta di rimpianto o rammarico per i "buoni vecchi tempi andati": il regista Goro Miyazaki ha voluto semplicemente rappresentare il legame stretto e di sostegno reciproco che si sviluppa tra una ragazzo e un ragazzo, tra i genitori e i figli e tra le persone - tutti legami che rimangono preziosi e invariati nel corso del tempo. Poiché La Collina dei papaveri è stato ultimato dopo il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone nel 2011, il sottolineare l'importanza di tali rapporti è diventato quasi sinonimo di incoraggiamento nei confronti della popolazione, invitata a riscoprire i valori essenziali della vita di tutti i giorni.

DAL MANGA AL FILM

La Collina dei papaveri appare pubblicato per la prima volta come manga nel 1980 nel mensile giapponese per sole ragazze Nakayoshi per raccontare dell'amore innocente tra due adolescenti e dei segreti che circondano le loro origini e la loro nascita. Tetsurô Sayama, autore del manga, trasferisce nella storia le sue esperienze nel movimento studentesco degli anni Settanta, il dietro le quinte delle manifestazioni di liceali e universitari e il disprezzo degli intellettuali per le masse.Hayao Miyazaki, autore della sceneggiatura della versione cinematografica di La Collina dei papaveri, ha voluto appositamente trasferire la storia nel 1963, nel momento in cui i figli della generazione del baby boom del secondo dopoguerra cominciavano ad essere i giovani che plasmavano la società circostante. La città di Tokyo è in piena evoluzione: nonostante la linea della metropolitana non sia ancora completata, la città brulica di automobili, treni e persone in movimento, il traffico è quasi diventato infernale e l'inquinamento comincia ad avvolgere fiumi e oceani. La gente aveva pochi soldi ma guardava al futuro con molta speranza.

L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA

Il 1963 è anche l'anno in cui il martin pescatore, uccello che era quasi un simbolo della capitale giapponese, scompare dall'area metropolitana di Tokyo e le attività legate alla pesca cedono il passo al settore terziario o industriale. È l'inizio di una nuova era ma è anche un momento in cui qualcosa sta per essere perduto. La protagonista Umi, figlia maggiore di una famiglia matriarcale, ha perso il padre in mare e aiuta la madre nel lavoro, oltre che prendersi cura di una famiglia di sei persone e studiare. A scuola entra in contatto con Shun, il capo redattore del giornale della scuola,  e Mizunuma, presidente del consiglio studentesco. Shun e Mizunuma hanno un atteggiamento scettico nei confronti della società e degli adulti: hanno scelto di essere "ragazzi cattivi" e non avrebbero mai preso in considerazione l'idea di stringere amicizia con Umi. Nei confronti della sommossa del campus da loro istigata, i due finiranno per prendere una posizione di netta responsabilità nel rispetto delle loro aspirazioni private e dei loro sogni di vita.

Mentre Shun e Mizunuma guardano al futuro, lo sguardo di Umi è sempre indirizzato verso l'orizzonte lontano, in attesa di un probabile ritorno del padre. Ogni giorno issa una bandiera dal giardino di un vecchio palazzo sulla collina di fronte al porto di Yokohama. La bandiera usata come segnale nautico porta impresse le lettere U e W, le iniziali in giapponese dell'espressione "viaggio sicuro". Ogni mattina un rimorchiatore che passa di lì le risponde in maniera routinaria con un segnale di ritorno. Una mattina, però, il rimorchiatore cambia segnale e le risponde con una scritta di ringraziamento: UWMER, "viaggia sicura Umi" (mer in francese vuol dire mare, stesso significato della parola giapponese umi).

IL MONDO DI UMI

Il mondo di Umi è a due facce: campagna e città restituiscono i cambiamenti che si ritrova ad affrontare. La Collina dei papaveri ha luogo soprattutto sulla cima di una collina. Si tratta di un posto ancora incontaminato dallo sviluppo economico ed edilizio che si affaccia su un mare occupato da navi da carico, barche da pesca, chiatte e rimorchiatori. L'azione comincia in una vecchia casa, un edificio che in passato veniva usato come casa di cura e in cui il nonno di Umi ha trascorso i suoi ultimi giorni. Alcune delle strade che portano alla scuola sono ancora sterrate e piene di polvere mentre edifici in costruzione, tralicci in legno di linee telefoniche e miriadi di cartelli costeggiano il percorso che dalla collina porta in città dove le ciminiere delle zone industriali riempieno di fumo il cielo e contribuiscono a rimarcare il contrasto tra le nuove zone e le fatiscenti baraccopoli.

Note

Passato al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 e al Future Film Festival di Bologna 2012, esce solo ora, in una sola data (il 6/11), La collina dei papaveri. Il timore dei distributori si spiega facilmente: a differenza dei film di Miyazaki padre o dell’opera prima di Goro I racconti di Terramare, La collina dei papaveri non ha elementi fantastici e non vuole nemmeno conquistare i più piccoli con carinerie varie. Si tratta invece dell’adattamento di uno shojo manga, ossia un fumetto diretto al pubblico femminile adolescente, come già ne ha realizzati lo Studio Ghibli (ma da noi sono appunto tutti inediti).

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Commenti (3) vedi tutti

  • Puoi costruire il tuo futuro se ti scordi del passato? I temi del film sono la responsabilità e la tenacia che ci portano ad ottenere quello che ci prefiggiamo, l’amicizia, l’amore, l’ecologia (l’abbattimento delle case piccole per quelle sempre più grandi). Non è un film per bambini, la storia - che profuma d’amore - è delicata ma complessa.

    leggi la recensione completa di marco bi
  • Goro ha fatto un film sì gradevole,ma lontano dal lirismo e dal senso di meraviglia che sprigiona dalle immagini del padre.Il disegno è più "freddo",meno espressivo: gli occhi di Umi sono sempre sbarrati,i movimenti dei personaggi sono meccanici,da automi.Siamo ben lontani dalle 160.000 tavole disegnate a mano per “Si Alza Il Vento”.Merita un 7

    commento di francaraccio
  • Si sa che i cartoni della Ghibli sono di un altro passo, ma questo è veramente un capolavoro! Si gioca con i sentimenti, senza elementi fantasy; la storia potrebbe essere quella di qualunque persona, e ripercorrere la storia di questi due ragazzi è commovente.

    commento di slim spaccabecco
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

marco bi di marco bi
7 stelle

18° lungometraggio dello Studio Ghibli, 2° (e il migliore) dei tre film diretti dal figlio di Hayao, dopo I racconti di Terramare e prima di Earwig e la strega, Goro Miyazaki (laureato in scienze forestali…uno dei temi portati avanti dalla Ghibli nei suoi film è l’ecologia!). I temi del film sono la responsabilità e la tenacia che ci portano ad ottenere quello… leggi tutto

5 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

jack kerouac di jack kerouac
6 stelle

"Meglio maiale che fascista!" Già in Porco Rosso di Hayao Miyazaki c'era tutta una poetica politica che non avevo mai visto in nessun altro cartone animato. Ora, sempre dallo Studio Ghibli ma dalla mano di Goro Miyazaki, esce un altro film che unisce la poesia alla politica. Perchè secondo me questo è un film molto politico. Non l'avrei mai detto, lo ammetto. Ma quando ho capito che La… leggi tutto

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2023
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18° lungometraggio dello Studio Ghibli, 2° (e il migliore) dei tre film diretti dal figlio di Hayao, dopo I racconti di Terramare e prima di Earwig e la strega, Goro Miyazaki (laureato in scienze forestali…uno dei temi portati avanti dalla Ghibli nei suoi film è l’ecologia!). I temi del film sono la responsabilità e la tenacia che ci portano ad ottenere quello…

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GoonieAle di GoonieAle
6 stelle

Goro Miyazaki non è un gran regista, purtroppo. Il film non è memorabile, a tratti pesante, non lascia niente. Ottimi fondali, personaggi un pò così. Certo, rispetto al brutto Terramare questo è un capolavoro, ma la sufficienza piena non è da considerare neanche, i suoi 2 film sono i più deboli di tutta la produzione Ghibli.

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tobanis di tobanis
8 stelle

Strano questo film del figlio di Miyazaki. Aveva già fatto I racconti di terramare, che non era male; qua torna ai tipici film che si vedono in questo periodo, o meglio, che escono finalmente in DVD in Italia di questi tempi, tipo anche I sospiri del mio cuore (che ha in realtà quasi 20 anni, ma sembrano coetanei). Qua abbiamo la ragazzina, il ragazzino, gli studenti che si danno da fare per…

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rasalgethi di rasalgethi
6 stelle

Tralasciando tutto ciò che mi fa amare le opere dello Studio Ghibli (grafica, uso dei colori, elementi naturali sempre in primo piano, caratterizzazione dei personaggi) il film appare allo stesso tempo complesso nella sua trama quanto semplice, come si rivela poi infine; porta lo spettatore forse a navigare troppo con la mente e a perdere di vista gli elementi portanti del cartone. Mi chiedo…

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LA COLLINA DEI PAPAVERI: IL VALORE DEL SOSTEGNO RECIPROCO

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FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
8 stelle

Passato al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 e al Future Film Festival di Bologna 2012, esce solo ora, in una sola data (il 6/11), La collina dei papaveri. Il timore dei distributori si spiega facilmente: a differenza dei film di Miyazaki padre o dell’opera prima di Goro I racconti di Terramare, La collina dei papaveri non ha elementi fantastici e non vuole nemmeno conquistare…

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Uscito nelle sale italiane il 5 novembre 2012

Recensione

Mike.Wazowski di Mike.Wazowski
10 stelle

Devo dire che rispetto ai "Racconti di Terramare" si sia fatto un grande passo avanti da parte del regista Goro. La storia di Umi che tutti i giorni issa le bandiere nautiche dalla collina in cui abita, affinchè suo padre faccia una buona navigazione di ritorno, ben sapendo che il suo incrociatore è affondato durante la guerra di Corea è a dire poco toccante. I disegni sono superbamente…

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OGM di OGM
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Il realismo incantato di Hayao e Goro  Miyazaki è un tocco di verità delicato e profondo, che scava nel sogno per colorare il mondo. In questa trasposizione cinematografica di una storia a fumetti di Tetsuro Sayama e Chizuru Takahashi, la favola si fa strada a suon di ardite e fantasmagoriche composizioni di idee raccolte alla rinfusa, ma messe insieme in un lirico quadro dipinto dal caso. Il…

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