Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film
Un omaggio a Pier Paolo Pasolini nel venticinquennale dalla sua morte.
Un omaggio non deve per forza essere riverente al limite della prostrazione, agiografico in maniera smodata nei confronti del suo oggetto; Ciprì e Maresco partono da questa tesi per sviluppare il loro personalissimo tributo verso Pasolini nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa. È il cinema a cui la coppia siciliana ci ha abituati, questo Arruso (‘frocio’, come tradotto ripetutamente nel corso del cortometraggio): fuori da qualsiasi schema, alla ricerca del Brutto con la maiuscola, prevalentemente composto da sketch in bianco e nero illuminati grandiosamente da Daniele Ciprì e commentati fuori campo con leggiadra ironia da Franco Maresco. Fra gli interventi semiseri da parte del critico cinematografico Gregorio Napoli scorrono le parole dedicate a Pasolini da Enzo Castagna (organizzatore di eventi siciliano), Saverio D’Amico (attore e collaboratore del precedente) e da svariati personaggi del ‘bestiario’ classico della coppia di registi: il risultato è naturalmente grottesco, inquietante, a cavallo fra nonsense e indifendibile, sia al di qua che al di là del velo satirico che Ciprì e Maresco usano stendere sulle loro opere, lasciando perennemente allo spettatore il dubbio di aver assistito a una inverosimile realtà oppure a una credibilissima messa in scena. 6/10.
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