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L'angelo bianco

Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film

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La recensione su L'angelo bianco

di emmepi8
8 stelle

 
Altro capitolo di Matarazzo con la coppia Nazzari Sanson con marchio Titanus, naturalmente la natura è sempre quella del melodramma targato Italia anni'50, ma la garanzia di regia , come sappiamo, non è cosa da poco, e come l'uovo di Colombo ci hanno provato in tanti, anche con il parziale giro degli stessi attori, ma i risultati non sono mai stati gli stessi, quindi differenze qualitative ci sono. Qui siamo quasi certamente sull'ala del continuo di Figli di nessuno ed i richiami sono più che evidenti oltre che voluti, per una ricerca di un successo sicuro, dato che il genere cominciava un po' a cedere, visto l'inflazione che c'era stata. Qui la Sanson interpreta due ruoli agli antipodi, suora e quasi prostituta, ruolo che agli inizi era stato un suo cavallo di battaglia, e la storia certamente vola sulle ali della fantasia, nel senso che affronta un film con due personaggi, quasi una doppia personalità, e chissà se il grande Hitchcock lo aveva visto prima di girare Vertigo, ovvero La donna che Visse due Volte, dove ci sono dei richiami più che espliciti, naturalmente non vorrei che questo risultasse una bestemmia, ma solo una costatazione di fatti: basta vedere il film! A parte questa battuta, il film si muove agilmente in una storia al limite, come sempre Matarazzo ha le sue ricette e le rispetta con molta arguzia ed intelligenza, con due attori che sanno come muoversi. La critica parla anche di surrealismo, magari l'espressione mi sembra un po' azzardata, ma una certa novità di racconto è evidente che c'è.
Tonino Delli  Colli ha compreso in pieno il pensiero "nuovo" del regista, firmando la fotografia

Sulla trama

Una storia densa di sentimenti forti, degni del genere

Su Raffaello Matarazzo

Ha sapputo arricchirfe ilg enere  con uan sterzata che pochi si aspettavano

Su Amedeo Nazzari

Sarebbe un attore tutto da riscoprire, e forse ha pagato troppo la sua provenineza dal cinema dei telefoni bianchi,  trovando poi lo sbocco in questo genere che lo ha reso prigioniedro.

Su Yvonne Sanson

Due ruoli, unj po' troppo esuberante nel secondo

Su Enrica Dyrell

Un suo personaggio fatidico

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