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L'angelo azzurro

Regia di Josef Von Sternberg vedi scheda film

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La recensione su L'angelo azzurro

di luisasalvi
10 stelle

Il severo (e un po' buffo) professor Rath (Jannings) del ginnasio scopre che i suoi alunni frequentano l'Angelo azzurro, locale dove si esibisce la ballerina e cantante Lola (Dietrich); vi si reca per sorprendervi i suoi alunni e per protestare contro la compagnia, ma resta affascinato da Lola rendendosi ridicolo di fronte ai suoi alunni che per dileggio lo chiamano Unrat (spazzatura); viene licenziato, sposa Lola e la segue. Lola lo aveva accolto bene, ma presto si stufa della sua rigidità che gli impedisce di accettare quel diverso mondo. Lui deve adattarsi ai compiti più umili e infine a fare il pagliaccio. Il direttore prevede che tornando nella sua cittadina egli debba avere un gran successo di scandalo nel ruolo di pagliaccio; Rath dapprima rifiuta; è mortificato per il proprio stato e geloso di Lola che accoglie bene ogni corteggiatore; finisce per entrare in scena, ma, costretto a ripetere il verso del gallo dal direttore e prestigiatore che gli rompe delle uova in testa fra le risate del pubblico, sempre più mortificato e geloso, in una crisi di follia e di gelosia esce di scena ripetendo il verso del gallo e cerca di strozzare Lola che stava baciando un corteggiatore. Finalmente placato dal direttore che lo compatisce, esce e va nell'aula dove insegnava; il bidello lo troverà morto, seduto alla cattedra.
Rath subisce il fascino di Lola e del suo mondo, ma non ha la forza di adattarvisi. Il film rende magistralmente sia i tormenti di lui sia il fascino di lei, in un contrasto evidente dall'inizio, in cui è quasi comico nel descrivere il rigido conformismo di Rath e poi il suo rapido cedimento alle seduzioni di Lola, alla fine in cui diventa drammatico quando lui esce dal teatro mentre Lola canta di esser fatta dalla testa ai piedi per l'amore: proprio ciò che lui ha amato ma non ha saputo accettare in lei. Sarà il tema centrale dei film di Sternberg con la Dietrich; in Shanghai Express alla fine Donald comprenderà di doverla accettare così, perché così è lei, di cui lui non può fare a meno. Molti leggono nel film la degradazione morale di Rath, ma il film mostra solo la sua incapacità ad adattarsi, mentre un clown che passa spesso nella scena quasi come un leitmotiv non ha nulla di degenerato né di immorale né di mortificante, e credo che la sua presenza abbia proprio il senso di contrasto con l'opposto comportamento di Rath, che non degenera, ma si considera degenerato, il che è ben diverso; è forse tipico del moralista che si lascia sedurre da una diversa mentalità… 

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