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Black block

Regia di Carlo Augusto Bachschmidt vedi scheda film

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La recensione su Black block

di tafo
8 stelle

Documentario che esalta la parola e la forza della testimonianza oculare e che lascia la potenza delle immagini al film di Vicari. Dei fatti del G8 di Genova abbiamo in questi dieci anni visto molto, tutto forse troppo, come ci ricorda Enrico Ghezzi le telecamerine erano incontrollabili per chiunque e per fortuna aggiungo io. Ognuno insomma poteva riprendere un pezzo del G8, degli scontri, della violenza, della sospensione dei diritti, del povero Giuliani e della varia umanità che colorava il movimento no-global. Quello che non abbiamo potuto vedere sono i fatti della scuola-dormitorio e del carcere di Bolzaneto, li solo il cinema inteso come fiction può superare questo limite, può scavalcare la realtà con la sua ricostruzione. Cosa può fare  un documentario che vuole dar conto del G8 invisibile se non diventare una sorta di processo nel quale le esperienze personali diventano testimonianza di ragazzi e ragazze la cui unica colpa è il desiderio di non accettare la nostra società. Il regista ignora è vero le ragioni della controparte, ma mi chiedo se non è più grave l'ignoranza dei molti che da quel momento in poi equipareranno il movimento con i black block senza nemmeno provare a capire ,nel diluvio delle immagini genovesi, questi ragazzi giunti da tutto il mondo pacifici e felici. Il titolo del film è provocatorio nel voler richiamare quella confusione mediatica tra il blocco nero e il resto del movimento, ed è quindi anche bugiardo nel senso che i black block veri si vedono solo all'inizio. Le vittime della violenza non dimenticheranno facilmente , ma le loro idee escono rafforzate e le loro vite lo confermano nei titoli di coda. Appare infine giusto l'approccio discreto del regista che allontana la telecamera nei momenti più diffficili quando il ricordo non ti fà trattenere le lacrime per il trauma non solo fisico subito.

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