Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Giovane ingenuo e pieno di sogni patriottici, Ron Kovic (Tom Cruise) decide di partire per il Vietnam come marine. Qui però si troverà faccia a faccia con il vero e tragico aspetto della guerra: durante una missione sgangherata finirà per ammazzare un soldato del suo esercito; nonché da lì a poco colpito durante uno scontro rimarrà paralizzato su una sedia a rotelle. Tornato finalmente a casa, in balia del dolore, devastato da ciò che ha fatto e visto in Vietnam, è incapace di trovare un senso alla sua esistenza.
In un solo, drammatico film, tratto da una storia vera, Oliver Stone riesce a ridarci il dipinto di un’America fautrice di miti dietro i quali si nascondono tragiche realtà senza senso, appena rimangono spoglie dei lustrini ammiccanti del sogno di cui si fanno portavoce. Ron nasce nutrendosi del sogno della Patria, e sebbene durante le parate luccicanti che sfilano per strada - già da piccolo - scorge i mutilati di guerra che sussultano ai colpi dei petardi che ricordano lo scoppio delle bombe, non riesce a scorgere - una volta giovane e voglioso di fare - la verità dietro la retorica della Nazione, del “fare il proprio dovere”, e per inseguire una bolla perderà tutto quello che possiede, dal corpo all’anima. Stone descrive dunque il suo percorso come una amarissima strada verso una nuova consapevolezza: solo spogliandosi di tutte le menzogne di cui lo hanno imbevuto, e riconoscendo uno per uno gli sbagli compiuti, Ron potrà trovare un nuovo senso al suo esistere. Tra l’altro premio Oscar alla miglior regia, pienamente meritato per Stone, il quale riesce dipingere in maniera egregia la tragedia di un individuo e dell’intera società di cui fa parte. Tom Cruise, al meglio, offre la parte più autentica e convincente della sua carriera.
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