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To Rome with Love

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su To Rome with Love

di hallorann
4 stelle

Woody Allen con TO ROME WITH LOVE, già BOP DECAMERON, si è concesso un’altra vacanza premio in Europa, da autore in pensione come il suo personaggio. Quattro storie ambientate nella città eterna con un occhio al presente e uno al passato. Due sposini giunti dalla provincia nella capitale vengono risucchiati da equivoci, smarrimenti e tradimenti. La trama è ricalcata o meglio è un omaggio a LO SCEICCO BIANCO di Fellini con alcune varianti come la escort provocante di Penelope Cruz. Ai deliziosi Alessandro Tiberi e Alessandra Mastronardi si affiancano le buone prove di Antonio Albanese ( lo “sceicco” dei nostri tempi, un divo cialtrone), Riccardo Scamarcio, il ritrovato Roberto Della Casa e la faccia gonfia di Ornella Muti. La storia d’amore tra l’italiano Michelangelo e l’americana Hayley è arricchita dai rispettivi genitori interpretati da Judy Davis e W.Allen, ex discografico e regista di opere liriche che si invaghisce della voce tenorile del consuocero Fabio Armiliato. L’impiegato Leopoldo Pisanello diventa “famoso per essere famoso” e viene assediato da paparazzi e cronisti con domande idiote. Quando verrà sostituito con un altro sconosciuto avrà una crisi di notorietà. Il celebre architetto John in vacanza per la città incontra Jack che vive con la fidanzata Sally. Il ragazzo è una proiezione giovanile di John che lo segue e gli fa da consigliere soprattutto sentimentale. Infatti Monica, l’amica attrice di Sally mette a dura prova Jack, ma come preannunciato dal fantasma/coscienza di John alla prima chiamata la “femme fatale” partirà per Hollywood piantando lui e ogni eventuale progetto futuro. L’incursione italiana del comico di Manhattan è un’insalata mista di déjà vu del suo cinema, commedie sexy anni settanta, farsa alla Mastrocinque senza pretese e con qualche battuta pungente all’attivo. Ogni tanto viene da pensare che forse è il caso che la Medusa o una colletta di tutti noi fan lo imbarchi immediatamente a New York, anche con l’Alitalia va bene o in via del tutto eccezionale con un last minute della Ryanair. Poi ti sorprende con la trovata del tenore che canta sotto la doccia a teatro e nella rivisitazione de I PAGLIACCI. L’episodio con Alec Baldwin è carino e noioso, lui se la cava ma il tutto è viziato dal nostro doppiaggio che appiattisce e rende ancora più improbabile ciò che già lo è per natura artistica del regista. L’episodio con un Benigni anonimo e solo alla fine gustoso ed effervescente non sfrutta al meglio (per colpa di una regia troppo distratta e preoccupata di riprendere gli sfondi romani, quasi alla Sordi omaggio involontario?) la satira sulla stupidità dei media e sulla facile notorietà nel mondo dello spettacolo. Di sempre immaginiamo. Al di là della curiosità su chi c’è e su chi è rimasto sul pavimento del montaggio (Kim Rossi Stuart ne sa qualcosa in TUTTI DICONO I LOVE YOU), TO ROME WITH LOVE è un minus habens nella filmografia Alleniana. Due stellette e mezzo per affetto.

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