Espandi menu
cerca
La casa nel vento dei morti

Regia di Francesco Campanini vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 315
  • Post 214
  • Recensioni 6377
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La casa nel vento dei morti

di alan smithee
6 stelle

Prodotto in fondo atipico nel panorama non proprio felice dell'horror italiano dell'ultimo periodo, che si discosta (anche se così non sembra all'inizio) da molti "orrori" da quattro soldi che escono spesso in estate in una manciata di multisale, prodotti con due soldi, girati alla bell'e meglio, focalizzati su qualche amena località di provincia (c'e' stato anche un recente scempio ambientato presso i Trulli di Alberobello) ed interpretati da qualche attore molto improvvisato. Un film che a "leggerlo dalla locandina" si presta a svariati malintesi interpretativi, già a cominciare dall’improbabile titolo (che poi in realtà è molto meno assurdo di quel che può sembrare a prima lettura). Tuttavia quello che risalta già dai primi minuti, ed in modo positivo, è senza dubbio la singolare ambientazione storica della vicenda e quindi il suo conseguente svolgimento, che parte da un contesto preciso per svilupparsi nei meandri di un horror in cui la follia e la mostruosità sono singoli dettagli di esistenze difficili e diretta conseguenza degli orrori che la guerra si è portata appresso. Ci troviamo nel ’47, in un’ambiente di campagna del Nord Italia: troviamo subito di fronte a noi quattro fuggiaschi in macchina sulle rive di un fiume. Uno di essi è ferito e viene lasciato al suo destino, mentre gli altri proseguono a piedi. Presto ci viene fatto sapere che si tratta di tre improvvisati banditi che hanno appena rapinato un ufficio postale: un attore giovane ed in disgrazia, un galeotto violento che ha ucciso la moglie e un giovane siciliano in cerca di fortuna. Tre caratteri che mal si amalgano e lasciano dietro il loro cammino una scia di sangue che finirà per renderli individuabili: fortuna loro, visto che finiranno dritti dritti nella tana della follia e della morte.
I tre infatti trovano insperato rifugio ed occasione per rifocillarsi dopo una lunghissima fuga nei boschi, presso un lugubre casale che scopriranno essere abitato da quattro donne di varie età, tutte in qualche modo imparentate. Presto emergerà che le donne nascondono un passato di brutalità dal quale sono uscite riuscendo ad approfittarsi dei viandanti che si sono avvicendati da quelle parti, eliminando gli ospiti e appropriandosi dei loro valori. Presto infatti le donne scoprono pure la refurtiva che i tre nascondono nelle pesanti borse che si portano gelosamente appresso e la follia non tarda a dilagare in quella casa degli orrori.

Prodotto in economia ma con certe lodevoli ambizioni che ne costituiscono la differenza con tanta altra mediocrità, l’opera seconda di Francesco Campanini ha il pregio di poggiare le proprie basi su un contesto storico ben preciso che funziona e rende plausibile una storia che altrimenti rischierebbe nello scivolare nella solita ingiustificata mattanza senza costrutto. Purtroppo l’esiguità dei mezzi a disposizione un po’ si vede, nonostante gli indubbi sforzi nel rendere plausibile una ambientazione post-guerra resa coerente da costumi e oggettistiche consone ed opportune che ci riportano nelle insolite e poco praticate vie dell’horror di provincia, caro per esempio al fortunato cinema di genere di Avati; e anche se la recitazione e alcuni dialoghi a volte scadono nel semplicistico o nell’improbabile, lo sforzo finale appare ammirevole. Tra gli interpreti troviamo un sanguigno Francesco Barilli, noto regista di pochi film che hanno tuttavia saputo sempre far parlare di sé e senz’altro avvezzo a certe atmosfere morbose ed horror. Al di là della sua interpretazione, il suo insolito ruolo di “special guest director” appare più come un rilievo a fini pubblicitari e comunque di questo (eventuale) valore aggiunto non è facile decifrarne i livelli o trarne delle valutazioni particolareggiate.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati