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Biancaneve

Regia di Tarsem Singh vedi scheda film

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La recensione su Biancaneve

di scandoniano
6 stelle

La versione del 2012 della favola di Biancaneve (almeno nella versione di Tarsem Singh) è una divertente commedia che potrebbe essere sottotitolata “variazione sul tema classico”. Difatti, chi si attende una pedissequa riedizione della favola dei fratelli Grimm, per la prima volta portata sul grande schermo da Walt Disney nel ‘37, si ritroverà difronte una sorprendente rivisitazione in chiave moderna. Ciò che sorprende, ancor più dell’inedito ruolo da cattiva di Julia Roberts, oppure della concomitanza di questo prodotto con un’altra versione di Biancaneve (firmata Rupert Sanders, con Kirsten Stewart e Charlize Theron), è che il film non ha un’epoca definita! La fiaba dell’’800 è infarcita di riferimenti che non consentono di collocarla in un lasso temporale preciso, ma soprattutto destruttura il classico andamento e alcuni dei punti fondanti della storia originale per ricostruirli secondo un modus originalissimo. Ed è probabilmente “originalità” la parola chiave di tutta l’operazione: il film spazia col suo fare irriverente ed onirico tra il plot di Grimm, una fiaba post-moderna, alcune tematiche che sono proprie della Regina di Cuori (quella del Paese delle Meraviglie) e qualche vago riferimento a “The Village” di Shyamalan.

Le ricostruzioni delle scenografie sono sontuose, di uno sfarzo che non si addice (almeno convenzionalmente) ad una commedia sbarazzina e leggerissima. Ma il regista proviene dal videoclip per cui coreografie e costumi non sono mai trascurati (a tal proposito, il balletto sui titoli di coda appare come un’esplosione in puro stile Bollywood dopo un’ora e quaranta di diligenza).

Ci si scordi gli occhi sgranati della vecchia strega cattiva che porge maliziosamente la mela, qui i fremiti sono volutamente sostituiti dai ghigni e dalle risate grasse, propiziate soprattutto da una strega-matrigna-monarca sadomasochista e da un gruppo di nani sorprendenti e spassosissimi.

In definitiva “Biancaneve”, o per meglio definirlo (la filmografia si fa corposa) “Mirror mirror”, è un mix di tante cose già viste, incollate assieme da uno stile particolarissimo e con una confezione di tutto rispetto. Un mix che non dispiace, specie per l’originalità dell’operazione nel suo complesso. La bellezza diafana, per quanto extra-cigliuta, di Lily Collins fa il resto.

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