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Nascita di una nazione

Regia di David W.Griffith vedi scheda film

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La recensione su Nascita di una nazione

di marcopolo30
8 stelle

Controversa, celeberrima opera di D.W. Griffith che merita due giudizi ben distinti: da un lato onore e gratitudine eterna per l'introduzione del concetto di montaggio così come lo conosciamo oggi, dall'altro molta meno benevolenza a causa di una visione non certo esente da razzismo. VOTO: 7½

Fiumi d'inchiostro sono stati versati per commentare nel corso degli anni “Nascita di una nazione” di David Wark Griffith. Ed evidentemente non è facile riassumere in poche righe quella che resta da un lato una delle opere fondamentali, ma dall'altro anche una delle più controverse dell'intera storia del cinema. Da un punto di vista tecnico è questo un film da dieci e lode, con tre ore che scorrono via velocissime -cosa per nulla scontata in un film muto del 1915- grazie all'innovativo concetto di montaggio introdotto da Griffith. E per ciò merita solo onori, riverenze e gratitudine eterna. Da un punto di vista ideologico la cosa si complica non poco, con la primissima scena del film che già contiene l'errore di fondo, e cioè il considerare l'arrivo degli africani in America come il primo passo verso la disgregazione di un Paese. Gia perché, volendo applicare il medesimo principio, tale 'inizio della fine' andrebbe dunque attribuito all'arrivo dei bianchi, dei padri pellegrini sul Mayfair, parecchi decenni prima dell'arrivo dei primi neri (che peraltro, contrariamente ai primi, non viaggiarono verso l'America spontaneamente...) in un continente che -messa in questi termini- apparteneva agli amerindi. Le accuse di razzismo mosse quindi verso Griffith non possono certo considerarsi infondate. Detto ciò vorrei però specificare, ad onor di verità storiografica, che il Ku Klux Klan come lo conosciamo oggi (e cioè: organizzazione terrorista razzista di estrema destra) è un'organizzazione nata solo nel 1915, mentre quella mostrata nel film è l'organizzazione di ex combattenti confederati attiva nei difficili anni (1865-1870) della ricostruzione post guerra civile. E se il Ku Klux Klan moderno non può che causare conati di vomito, quello del secolo XIX era visto dall'Americano medio in maniera molto più benevola.

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