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Ex. Amici come prima

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su Ex. Amici come prima

di Ascasubi
3 stelle

La tecnologia permette da tempo di sorvolare da una parte all'altra di un film semplicemente premendo un tasto; tuttavia, più o meno recentemente, tale operazione può essere compiuta senza il fastidioso "tlac" del vetusto - ma, se consentite, fin troppo longevo - Vhs. 

Ecco, appunto: la nostalgica quanto incomprensibile impresa di inscatolare quest'opera su celluloide nel vecchio formato cui sopra, trasformerebbe la visione dello stessa in un poco memorabile concerto di "tlac". Saremmo in altri termini tutti presi, per pudore di intelligenza, ad usare il tasto Fast-Forward per passare da una situazione all'altra, a quella che ci sembra più vicina al concetto complesso (troppo complesso per l'autore di Ex) di divertimento. Tlac, Tlac, Tlac, Tlac ...frrrr, tlac ...e vai con le onomatopee da orgia letteraria futurista..

Da abitanti del terzo millennio la situazione non migliora molto: possiamo abolire il ronzio del vecchio elettrodomestico, ma non la sensazione spiacevole di avvilire la nostra arguzia.

Si tratta di un film ad episodi intrecciati, ognuno dotato però di un differente coefficente di bruttezza e vacuità: in particolare quella col duo "comico" Brignano-Mannino risulta inguardabile (ed inaudibile); una vicenda sciocca, molto sciocca, semplice, troppo semplice, arricchita - e si fa per dire - dalla presenza di un'attrice simile, troppo simile, alla povera Karina Huff, riportandoci tristemente nel gorgo dei primi vagiti di questo scadente, troppo scadente genere cinematografico. 

Passando però da un episodio all'altro la situazione migliora solo leggermente. Possiamo sì consatatare di essere effettivamente in presenza di attori e di riuscire caparbiamente ad apprezzare un semplice scambio di battute, ciò che però è ben lungi dall'essere raggiunto è l'originalità e quindi, per osmosi, la brillantezza. La rapida staffetta da un episodio all'altro potrebbe essere scambiata per maestria di montaggio, ma si tratta in realtà di un semplice escamotage per coprire le nauseanti nudità di una teoria di commedie vuote e senza idee: tutto perfettamente in linea con la qualità delle produzioni firmate Vanzina, produzioni, queste, che necessitano dell'inevitabile ausilio della tecnica dell'avanzamento veloce, ed eventualmente di un preziosissimo vocabolario di aggettivi negativi per recensirle; un dotto ausilio che ancora non esiste, nemmeno ai tempi del post Vhs.

 

 

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