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Narciso nero

Regia di Michael Powell, Emeric Pressburger vedi scheda film

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La recensione su Narciso nero

di angelina
10 stelle


" Non sono riuscita a fermare il vento.o a impedire all'aria di essere cristallina,o a nascondere lo splendore della montagna....C'è qualcosa in questa atmosfera che fa apparire tutto eccessivo."  ( Sister Clodagh a Mr.Dean )

Cinque giovani suore dell'ordine "Serve di Maria",guidate dalla volitiva Sister Clodagh (Deborah Kerr),lasciano la casa madre a Calcutta per trasferirsi a Mopu,un luogo remoto e quasi inaccessibile ai piedi dell'Himalaya,dove sono state invitate dal generale Toda Rai ad alloggiare nel palazzo di un principe,per crearvi una scuola e un piccolo ospedale.
Ma i difficili rapporti con con gli abitanti del villaggio - accentuati anche dalla morte di un bimbo mal curato - la presenza turbante del sovrintendente Mr.Dean ( David Farrar) e l'atmosfera carica di sensualità del palazzo,un tempo adibito ad harem,fanno emergere pulsioni e desideri repressi che porteranno una delle suore alla follia e la missione al fallimento.
Melodramma sontuoso e ammaliante,ispirato all'omonimo romanzo di Margareth Rumer Godden (autrice anche di Il fiume da cui Jean Renoir trasse la sua versione cinematografica),percorso da sottintesi erotici e da una turbante sensualità,impreziosito da uno straordinario ed emozionale uso del colore,grazie all'audace fotografia di Jack Cardiff e alla stupefacente scenografia di Alfred Junge,che riuscì a ricostruire negli studi di Pinewood,vicino a Londra,un angolo misterioso ed esotico di un'India remota.
L'atmosfera del luogo e le scene di interni evocano immagini pittoriche vibranti di inquietudini carnali,mentre il vento soffia incessantemente,scompigliando i veli e le candide vesti monacali delle suore, creando echi di suoni misteriosi che si mescolano alle note insinuanti della bella musica composta da Brian Easdale.
"Black Narcissus" ha una tensione narrativa profondamente avvincente che ci porta,come spettatori di un delirio in crescendo,sull'orlo di una vertigine.
Scontro tematico tra libertà e inibizione,gioco di contrasti laceranti,tra obbedienza e trasgressione,mortificazione e piacere,razionalità e follia,che trova il suo climax emotivo nel confronto tra la pragmatica e algida Sister Clodagh e la ribelle e turbata Sister Ruth (Kathleen Byron),in quella sequenza notturna carica di dirompente sensualità,dove la giovane conversa che non ha rinnovato i voti,appare fasciata da un abbagliante abito rosso e,in un gesto talmente provocatorio da risultare "blasfemo",si passa il rossetto sulle labbra,mentre la superiora stringe al petto il libro delle preghiere.
Come ha sottolineato Vieri Razzini nel commento al film,in "Black Narcissus", rinunciando alla trama e agli effetti esotici,i movimenti sono tutti emozionali e la luce colore,vero miracolo di tecnica e di sensibilità visiva,accompagna con i suoi mutevoli riflessi cangianti e pittorici la profonda tensione drammatica,accentuando il potere di fascinazione di questo splendido film. 

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