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The Avengers

Regia di Joss Whedon vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su The Avengers

di Enrique
6 stelle

Se sfidare il genere umano - asseriva il “saggio” (ultimissima scena) - significa lusingare la morte, sfidare il pubblico mondiale (a battere ogni record al box office) quale prezzo potrà mai avere?

Beh, per i produttori la sfida (certamente) vinta (9° incasso della storia del cinema decreta Wikipedia) ha di certo significato un bel pacco di “soddisfazioni”.

Quanto al pubblico pagante, beh… dipende dal pubblico!

In molti avranno pensato che un film sui supereroi meriti sempre, tanto più quando questo cumuli, al prezzo di uno, figuri del calibro di: Capitan America, Thor & bro., Occhio di Falco (chi??), Hulk, Iron Man e la (sempre splendida) Vedova Nera. Se la matematica hollywoodiana non è un’opinione lo spettacolo è assicurato!

A quanti, nondimeno, la sprezzante apologia della razza “marvelliana” non paia sufficiente per fare, di un mega blockbuster declinato a crossover, un film da ricordare oltre le 24h, sarà difficile riuscire a distinguere il prodotto di consumo di specie dalla media. Una media di discreto livello, per carità, ma pur sempre del tutto ed immancabilmente… dimenticabile.

Inutile aggiungere, dunque (da questo secondo punto di vista, che poi - mi sembra quasi superfluo chiarirlo - è il mio), come questo I vendicatori sia molto fumo e “poco” (qualcosa c’è dai) arrosto. La narrazione fa acqua da tutte le parti (vabbè - si dirà - certe pretese non hanno ragione di esistere in questi casi) e la regia di J.Whedon non mi è sembrata molto reattiva (spesso e volentieri tergiversa su dettagli inutili). D’altronde - lo capisco - il rischio era quello di lasciarsi travolgere da un ritmo cieco e forsennato (comunque è sempre ben sostenuto), che avrebbe compromesso la verosimiglianza (comunque solo ventilata) delle diatribe pseudo-scientifiche del duo Tony Stark-Bruce Banner (ovvero quelle nel loro gergo da sala giochi del MIT).

E allora eccoci a spendere due secondi di tempo per compatire il trapasso del caro gregario Phil Coulson (al diavolo tutti gli altri novecentomila ammazzati nelle scene precedenti, lui era speciale).

Oppure eccoci a sentir discorrere dei tasselli di un background esperienziale che appartiene ad altre storie, altri capitoli personali (rimandi che solo gli appassionati avranno potuto apprezzare). Il tutto all’obiettivo (comunque ragionevole) di bilanciare ben benino il carattere, il super ego e le diverse gradazioni ironiche (bradipo68) di ciascun super hero con le grossolane consistenze di un prodotto (altrimenti) smaccatamente action e visual effects-addicted.

Risultato? Un cinema muscolare (cazzottate e carrozzerie ammaccate a non finire) ed autoironico (bene) che colpisce (alcuni più di altri) ed affonda il bersaglio (ma k.o. vengono ridotti solo i “cattivoni” in CGI).

Ma vincere una battaglia non significa aver vinto la guerra, dunque ci sarà sempre bisogno dei nostri beniamini… fintanto che un esercito di famelici appassionati riempirà sale e salette di tutto il mondo invocando a gran voce il loro nome!

Mostriciattoli intergalattici di ogni forma e dimensione, siete avvisati!

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