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The Bay

Regia di Barry Levinson vedi scheda film

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La recensione su The Bay

di munnyedwards
6 stelle

Quando alla fine degli anni ’90 uscì The Blair Witch Project la cosa non mi turbò piu di tanto, l’intelligente opera di marketing e il clamoroso successo commerciale trasformò un film messo in piedi con due spicci in uno degli eventi cinematografici piu importanti del periodo.

Io che al tempo ero un bastian contrario di professione lo snobbai per principio, nonostante la passione per il genere e un pizzico di curiosità, lo recuperai però anni dopo e in tutta onestà ne rimasi abbastanza deluso, molto fumo e poco arrosto furono le mie considerazioni finali, e non avendolo piu rivisto queste sono ancora le mie convinzioni.

Il mockumentary e il found footage sembravano tecniche cinematografiche lontane dai miei gusti, poi piu avanti vidi [Rec] e Cloverfield e in parte cambiai idea, come sempre nel cinema la differenza la fanno le singole individualità e lo spessore delle produzioni, la particolare forma espositiva continuava a lasciarmi dubbioso ma alcuni film erano decisamente ben riusciti per cui se mi capitava qualcosa di interessante cercavo di vederla.

Come tutte le cose alla fine il genere venne spremuto come un limone e a parte l’interesse dei produttori nel cercare insistentemente la gallina dalle uova d’oro per mettere in piedi infinite serie in formato copia-incolla (Paranormal Activity) il mercato offriva ben poco di interessante.

 

Locandina originale

The Bay (2011): Locandina originale

 

Poi nel 2012 esce The Bay e la prima cosa che mi salta all’occhio è il nome del regista, Barry Levinson (classe ’42 e un Oscar per Rain Man) che si cimenta per la prima volta con un genere a lui sconosciuto e con una tecnica di regia sulla carta lontana anni luce dal suo cinema, Levinson fa parte di quei registi che io considero di un altro tempo, gente di quando seguivo il cinema e avevo 15-20 anni, i suoi film li guardavo volontieri ma non sono sicuro che rivedendoli oggi mi darebbero le stesse sensazioni positive (Good Morning Vietnam, Rain Man, Bugsy, Sleepers, Sesso & potere).

Sta di fatto che leggere il suo nome come regista di un opera di questo tipo mi ha incuriosito e spinto al recupero della pellicola, convinto di trovarmi di fronte un fiasco totale, cosa poteva raccontare di nuovo un settantenne come Levinson, perdipiù utilizzando una tecnica ormai super inflazionata e ad alto rischio fallimento?

E invece sorpresa, il film non solo ha una sua precisa dimensione narrativa e una solidità espositiva invidiabile ma Levinson si dimostra pienamente padrone del contesto fanta-horror raccontando una storia di inquietanti e plausibili disastri ambientali, un eco-horror che richiama alla memoria certi classici di un tempo riprendendone alcuni aspetti caratteristici per poi adattarli ad una attualità sempre pronta a fornire nuovi spunti.

 

Barry Levinson

The Bay (2011): Barry Levinson

 

Stavolta il protagonista principale è un parassita marino, il Cymothoa exigua, una specie di blatta schifosa che in natura penetra nei pesci attraverso le branchie fino a giungere alla lingua, a quel punto ne succhia il sangue provocando la necrosi della lingua stessa alla quale poi si sostituisce, sembra divertente e soprattutto sembra una grossa balla…e invece è tutto vero.

In The Bay si racconta cosa succede alla baia di Claridge (Maryland) durante il giorno dei festeggiamenti per il 4 Luglio, la cittadina è in fermento e tutto sembra andare per il meglio, la popolazione si diverte, il sindaco racconta le solite bugie, i bambini giocano in piscina, tutto è ok fino a quando (improvvisamente) la gente non comincia a ricoprirsi di pustole e vesciche sanguinanti e a morire in modo orrendo, in pratica la baia è stata inquinata dagli scarichi di un vicino allevamento di polli e questo ha provocato una mutazione del Cymothoa exigua, che da piccola blatta (schifosa!) si è trasformata in una specie di grosso scarafaggio carnivoro.

La folle giornata del 4 di Luglio viene raccontata attraverso i filmati girati sul posto (e recuperati in seguito) da una giovane aspirante giornalista, che quel giorno si trovava in loco per fare un servizio sulla festa e che invece si è trovata di fronte l’orrore piu puro, seguiamo il racconto passando da un video all’altro in un crescendo di follia incontrollata e di paura, entriamo nell’ospedale del Dr. Abrams che non sa cosa fare, le sue segnalazioni al CDC (Centers for Disease Control and Prevention) cadono nel vuoto, la gente continua a morire, il sindaco fino all’ultimo racconta le sue balle ben appoggiato dallo sceriffo, nel frattempo ogni strada di accesso a Claridge viene chiusa, ma questo lo veniamo a sapere solo dopo.

 

Kether Donohue

The Bay (2011): Kether Donohue

scena

The Bay (2011): scena

scena

The Bay (2011): scena

 

Barry Levinson non racconta nulla di nuovo ma lo fa con la professionalità e l’esperienza di chi conosce bene il suo mestiere, pur di fronte ad un contesto del tutto nuovo non mostra nessun cedimento e tiene in piedi uno spettacolo che entrando senza esitazioni nei territori del genere non rinuncia a lanciare qualche riflessione critica sul discorso ambientale e sulla molto attuale piaga dell’inquinamento globale, sono accenni che come detto rimandano ai vecchi classici degli anni ’70 ma che di certo restano tutt’oggi quanto mai attuali.

The Bay è quindi un mockumentary ambientalista, ennesimo centro per la BlumHouse di Jason Blum, lo stesso Blum che nel’99 si fece scappare The Blair Witch Project (facendo perdere milioni alla Miramax) e che da allora ha fondato una sua casa di produzione che ha inanellato molti successi commerciali (per la qualità c'è da scegliere molto attentamente), film studiati con molta cura per costare pochi soldi e incassarne milioni, stavolta la sua fortuna è stata quella di aver trovato un regista di settant’anni con tanta voglia di mettersi in gioco e di dimostrare che qualche cartuccia da sparare gli è ancora rimasta.

Il film è consigliato ovviamente a tutti gli amanti del genere, tranne a quelli che hanno fobie particolari per gli insetti o peggio ancora i parassiti…per loro forse è meglio evitare.

Voto: 7

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