Regia di Olivier Megaton vedi scheda film
E’ una sceneggiatura cucita addosso alla Zoe Saldana (Cataleya, cioè la colombiana), gli calza a pennello, valorizzando le sue grazie sinuose e feline, per mandare in brodo di giuggiole i suoi fans. Il resto è tutta mediocrità, riferendomi sempre alla sceneggiatura, la spettacolarità è assicurata da una magistrale cura per i particolari, dagli scontri a fuoco alle sequenze di movimento veloce, ma manca qualsiasi valore aggiunto intellettuale (aneddotica, aforismi, poesia, bizzarrie, ecc.), manca inventiva e senso dello humour. Ottima la seppur breve iniziale interpretazione della giovane attrice che impersona la Cataleya da bambina, anzi direi che se il film avesse proseguito in quel modo, sarebbe stato più soddisfacente e gratificante, ma quello che sembrava promettere poi non ha mantenuto, cadendo nell’ordinario. Da adulta la Cataleya, a parte la scarsa credibilità del personaggio, cui si attribuiscono capacità eccessive come killer, è piuttosto incongrua nella sua ostentata supponenza e caparbietà caratteriale che mette a repentaglio la vita della famiglia residua, che le è rimasta dopo l’uccisione dei genitori quando era fanciulla. Così come è incongrua la strana storia d’amore che hanno voluto inserire come ingrediente, per appagare le aspettative medie di spettatori statistici e pertanto anonimi, che infatti è quella che metterà a repentaglio la sua lunga ed arzigogolata vendetta contro gli uccisori della famiglia. Per il resto la Saldana svolge un ruolo tipico delle attrici del suo calibro (intese come misure, sensualità letale e agilità come la Milla Yovovich, la Rhona Mitra, la Kate Beckinsale, ecc. ), acrobazie, sparatorie a iosa, e qualche parziale nudità, nulla di spinto, quasi pudico, giusto per tenere desta l’attenzione. Finale nella migliore tradizione del genere. Nulla che sia degno di menzione e da conservare in memoria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta