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Love and honor

Regia di Yoji Yamada vedi scheda film

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La recensione su Love and honor

di braddock
10 stelle

Terzo e ultimo capitolo della triologia di Yoji Yamada sul tema dei samurai dopo THE TWILIGHT SAMURAI nel 2002 e THE HIDDEN BLADE nel 2004. Mentre i primi due film mostravano una storia molto simile, qui invece assiste ad una radicale modifica nella trama e a una maggiore attezione nella caratterizzazione del personaggio feminile. Shinnojo (Takuya Kimura) è un samurai benestante che vive assieme alla moglie Kayo (Rei Dan) e a un fedele servitore e sogna da tempo di aprire un dojo dove insegnare l'arte della spada a tutti i bambini indipendentmente della casta di appartenenza. Shinnojo svolge però il rischioso compito di assaggiatore per un ricco signore feudale, controllando sulla propria pelle che il suo cibo non sia avvelenato. In seguito ad un alimento non avvelenato, ma andato marcito il samurai resta vittima di una grave intossicazione. Kayo si prende cura di lui e dopo qualche giorno Shinnojo riesce a riprendersi, ma perdendo la vista in modo definitivo. Questo causa un'enorme angoscia nel samurai, rendendolo sempre più nervoso e preoccupato di non riuscire più a provvedere alla sua sussistenza. La moglie Kayo, decide così di chiedere aiuto al suo ricco amico Shimada capo delle guardie. Costui però si dimostra assai più vile del previsto, pretendendo rappostri sessuali da Kayo in cambio del denaro. Ferito nell'onore, Shinnoio contatta il suo maestro di spada per riuscire a tornare combattere malgrado la ciecità. Il samurai è infatti intenzionato a sfidare Shimada in un duello all'ultimo sangue. Per i risultati ottenuti, vorrei tanto che il regista ottantaduenne realizzasse un ulteriore lavoro sul tema prima delle conclusione della sua carriera. Mentre le due pellicole precedenti mi avevano appassionato per l'intera durata, qui la prima ora è un po' troppo lenta sfociando a volte nella noia. Il cast però è ottimo e la trama interessante, inoltre il film si riprende nettamente nella seconda parte grazie anche all'ottima sequenza del duello finale. Sempre da rimarcare restano le scenografie paesaggistiche e archietettoniche,  coi comportamenti e con le movenza dei personaggi che identificano molto bene le usanze del Giappone dell'epoca. Anche qui poi si assiste ad un epilogo di profondo romanticismo, vicino a quello a lieto fine del predente THE HIDDEN BLADE. Certo anche in questo caso non c'è da aspettarsi un film d'azione, i combattimenti infatti ci sono ma il ritmo generale rimane lentissimo. Tutta la cura del regista per ogni dettaglio e le atmosfere mostrate ne fanno comunque un film efficacie e riuscito, eguagliando l'alto livello dei due passati        

Su Yoji Yamada

Ottima

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