Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Tutto il buono del film si esaurisce nel gustoso intro con i fratelli Lumiere, poi è però discesa libera verso la solita commedia italiana contemporanea fatta di battutine da due soldi e doppi sensi facili facili. Bravi De Luigi e Timi, ma predicano nel deserto.
Dopo un buon inizio, con una divertente parodia dei fratelli Lumiere intenti a decidere cosa riprendere per l'inaugarazione del cinematografo, il film di Brizzi scade -gravemente- nella solita commediola italiana Secolo XXI dove battutine da due soldi e doppi sensi facili facili la fanno da padrone. Peccato perché l'idea di partenza non era male, con l'attore porno (ben interpretato da Filippo Timi) nel ruolo di 'aggiustafamiglie', e se solo Brizzi avesse osato un po' se ne sarebbe tirato fuori una commedia divertente e non banale. Ma il coraggio non è merce che si compri al mercato, e nel cinema italiano odierno è ormai più raro della leggendaria balena bianca, e “Come è bello far l'amore” è il risultato di tutto ciò. De Luigi si conferma capace e simpatico e prova a dare un minimo di brio al tutto, ma con un copione così sarebbe servito Totò. Una stella in meno per la presenza dell'insopportabile -e omnipresente- Enzo Salvi, che se si organizzasse una colletta per convincerlo a smetterla col cinema io una cinquantina di euro li metterei.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta