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Tekken

Regia di Dwight H. Little vedi scheda film

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La recensione su Tekken

di mmciak
2 stelle

"Tekken" diretto nel 2010 da Dwight H. Little,
non mi è piaciuto per niente.

La storia si svolge nel 2039 e
racconta che dopo due catastrofici
conflitti mondiali hanno sovvertito
le gerarchie delle nazioni,
portando alla caduta dei governi e alla concentrazione
del potere nelle mani di multinazionali.

L’unico modo per ottenere libertà è
partecipare ai tornei di Tekken,
fatti di violenti scontri a base di arti marziali.

Ma l'obbiettivo di Jin è di
vendicare la morte della madre,
di cui è responsabile il presidente Heihachi Mishima,
avvicinabile solo dal vincitore della competizione.

Dietro a lui però smania di potere il figlio
Kazuya Mishima,che non vede l'ora di prendere
il posto del padre e mettere in piedi un torneo
che si combatte fino alla morte.

Il Film prodotto dalla Crystal Sky Pictures e GAGA Communications
con un Budget di 35 milioni di Dollari,
è basato sulla serie di videogiochi picchiaduro
per console "Tekken",e in cabina di regia figura
Dwight H. Little,esperto del filone di Azione e
"Arti marziali",anche se qua il suo lavoro
è televisivo e quasi inesistente.

Intanto parto dal fatto che io a "Tekken" ci giocavo
alla Playstation anni fa e mi divertivo e esaltavo,
capisco che mettere in piedi una trama su questo
videogame era difficile,ma qui si parla di
un operazione fallita trasformata in un guazzabuglio
senza capo ne coda,piena di gnocche e machi,
e molto reazionario.

Insomma a mio parere se il prodotto era totalmente
Orientale usciva meglio,perché loro sanno la
cultura di quello che creano.

Comunque tutto il complesso tratta una storia
che si svolge in un futuro dove il nostro eroe,
è un ragazzino con molte potenzialità che fa i fatti
propri,e devo dire che l'ambientazione ricorda
alla lontana "Strage Days",ma poi quando uccidono
la madre che l'ha sempre tenuto lontano dalla "Tekken",
lui si vuole vendicare e si iscrive al torneo
della "Iron Fist".

Il regista realizza una pellicola fracassona,
scontata e scritta male,con continui
vuoti narrativi mettendo la trama
alla rinfusa,e alla fine annoia.

Insomma crea un Film che miscela "Sci-Fi"
perché si svolge in un futuro e l'"Action Movie",
ma che alla fine è solo tamarro e molto estremo,
con un miscela di sesso e violenza ripetitivo
per mancanza di idee,riempito di gnocche
e machi tatuati,con una trama scontata
e prevedibile.

Ma quella che rimane impresso in tutto
il complesso è Christie Monteiro,un'abilissima
e bellissima ragazza specializzata in molte arti marziali,
che il regista continua a fagli primi piani e a fagli
mettere vestiti succinti,tipo quello in discoteca
(cita anche "Basic Instict"),interpretata
dalla stragnocca Kelly Overton.

Poi Jin che è interpretato da un inespressivo
Jon Foo,quando entra nella "Tekken Corporation"
assume Steve Fox interpretato da Luke Goss,
come suo supervisore,
che gli da il 20% ma poi si affeziona.

Ma il cattivone sanguinario di turno
è Kazuya Mishima,il figlio con sete di potere,
che non guarda in faccia a nessuno pur di ammazzare
nel torneo qualcuno e a far del male suo figlio illegittimo
Jin,ragazzo del popolo che combatte per la gente e per
vendicare la madre,violentata proprio da lui,
che vuole che l'"Iron Fist" diventa un torneo di morte
per gli ascolti,interpretato da Ian Anthony Dale,
che diventa a far parte uno dei cattivi più cattivi
del Cinema,ma ha una mentalità troppo nazi-fascista
e per lui,tutto il complesso diventa in questa maniera.

Nel Cast figurano anche:

Ian Anthony Dale-Cung Le-Darrin Dewitt Henson-Luke Goss-
Mircea Monroe-Tamlyn Tomita e Candice Hillebrand.

In conclusione un brutto Film,
che in mano agli Americani un bel
gioco combattivo l'hanno trasformato a
un guazzabuglio senza capo ne coda,
con una trama prevedibile dal principio,
dove ormai "Rocky" ha fatto scuola,
e con un fondo nazi-fascista,reazionario
e estremista fino al midollo,questo anche per colpa
del cattivo e sanguinario Mishima,
che vuole fare del torneo dell'"Airon Fist"
una battaglia della morte,e allora alla fine ti rimane
impresso solo la splendida Kelly Overton,
e delle sue continue inquadrature del regista,
evidentemente attratto da lei.

Il mio voto: 1,5.

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